Alberi caduti, malori e presidio alle stazioni: il tema sicurezza sulla Roma-Lido

Il presidente del comitato pendolari Roma-Lido a Radiocolonna: non vogliamo la militarizzazione ma più attenzione

Non ha reso la vita facile quel ramo (non del lago di Como) che due giorni fa è crollato sui binari della Roma-Lido. Un incidente causato dal maltempo e che a catena ha provocato disagi innumerevoli sulla linea: stop tra Acilia e Colombo e via libera ai temuti bus sostitutivi, per numero e velocità nel traffico mai in grado di avvicinarsi al livello del servizio ferroviario. Questo incidente ha riaperto il tema della sicurezza sulla ferrovia che collega Roma con Ostia, sicurezza che non è solo scippi o violenze ma che include una vasta gamma di questioni dalle quali dipende la qualità del servizio offerto.

“Il ramo caduto sulla linea elettrica è una dimostrazione che la manutenzione operata da Astral non è sufficiente, in tempi non sospetti abbiamo segnalato la necessità di tagliare gli alberi che incombono sulla ferrovia – spiega a Radiocolonna Maurizio Messina, presidente del comitato pendolari Roma-Lido – vista l’inconsistenza del servizio navette siamo stati noi del comitato ad indicare ai pendolari le alternative fornite da Atac. E così non va”.

Messina concorda su una declinazione al plurale del tema-sicurezza, che può riguardare anche aspetti sorprendenti.

“Abbiamo passato l’estate con tanti treni privi dell’aria condizionata, i finestrini chiusi e strapieni di utenti con la conseguenza che si sono registrati vari malori all’interno delle vetture – spiega –  I treni quindi sono stati fermati, il capotreno ha fatto da infermiere e ha eventualmente chiamato le ambulanze perché nelle stazioni mancano agenti di Astral che garantiscano un supporto in situazioni analoghe, così come Cotral dovrebbe garantire più sicurezza all’interno dei treni”.

Oltre alle risse e agli atteggiamenti molesti – presenti purtroppo su varie linee di Roma e del Lazio – sulla Roma-Lido c’è anche un tema che riguarda il presidio delle stazioni.

“Come comitato stiamo monitorando i tornelli aperti nelle varie stazioni che rendono il pagamento del biglietto un optional – conclude Messina – sia chiaro: non vogliamo la militarizzazione della ferrovia, ma una maggiore attenzione in grado di offrire ai cittadini una gestione della linea più efficiente ed efficace”.

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