Mentre il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, gioca la carta Acea per scongiurare la sua prima crisi della spazzatura, Ama corre ai ripari e prova ad allargare la flotta. Come noto, molti mezzi della municipalizzata appena affidata alle cure di Angelo Piazza, successore di Stefano Zaghis a via Calderon de Barca, sono fermi fin da luglio e proprio pochi giorni fa la stessa azienda ha intimato alle ditte riparatrici dei mezzi, di riconsegnare i medesimi affinché possano tornare in strada.
Ma il tempo stringe e la Città Eterna annega nella spazzatura. E allora ecco la mossa della municipalizzata. Una procedura aperta, “suddivisa in 2 lotti, per l’affidamento della fornitura di autocompattatori a carico posteriore da utilizzare come veicolo collettore, comprensivo di servizio di manutenzione programmata post vendita, per un periodo di 24 (ventiquattro) mesi”. Insomma, nuovi mezzi per fronteggiare l’emergenza capitale. Anche perché, giova ricordarlo, l’età media dei mezzi Ama è piuttosto alta.
Intanto, un’altra partecipata, ben più grossa, va in soccorso di Ama. Acea, di cui il Comune di Roma è azionista di maggioranza. Per la prima volta le due società partecipate si sono confrontate sulle possibili sinergie legate ai rispettivi piani industriali e su nuovi investimenti. Per fare solo un esempio, attualmente Acea ha impianti per la gestione dell’organico con capacità disponibili di 20mila tonnellate, mentre Ama porta la stessa tipologia di rifiuto a Pordenone. In attesa che nei prossimi mesi questa nuova partnership possa favorire uno stabile rafforzamento della dotazione impiantistica per la Capitale, il contratto tra Ama e Rida Ambiente che consentiva il conferimento di 200 tonnellate al giorno troverà il suo sbocco nel termovalorizzatore Acea di San Vittore.