Il Giubileo di Roma è alle porte e Atac si attrezza con nuovi bus, rigorosamente formato transizione. Non c’è bisogno di ricordare quanto la flotta della municipalizzata, che fino a qualche anno fa lottava per non fallire, sia vetusta. Ma ora, grazie a un bilancio risanato (il 2022 si è chiuso con una posizione finanziaria netta positiva di 41,6 milioni, 5 milioni in più del 2021), sono arrivati gli investimenti, di quelli pesanti.
Tanto per cominciare, è stata aggiudicata la gara da oltre 200 milioni, per la fornitura di 396 bus 12 metri e 15 bus 18 metri a trazione interamente elettrica. Il bando dal valore di 208,5 milioni, procede in parallelo con il procedimento per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica dal valore di 84 €mln, nelle rimesse di Portonaccio, Tor Sapienza, Grottarossa, Trastevere e Ragusa.
Non è finita. Lo scorso luglio, sono entrati in servizio i primi bus 16 da 8 metri Iveco Moby City. La maggior parte dei minibus, 12, sarà in servizio proprio nella rimessa di Acilia protagonista anche di un progetto del Campidoglio per la realizzazione di un impianto di produzione di idrogeno per alimentazione elettrica tramite fuel-cell. Il piano prevede di utilizzare la rimessa ATAC come stazione di ricarica per 30 autobus, anch’essi compresi nello stesso finanziamento capitolino.
I bus sono a due porte, hanno a disposizione 14 posti a sedere, e da 23 a 27 posti in piedi, a seconda degli allestimenti interni. Sono tutti dotati di pedana per la salita dei disabili e di posto per la carrozzella. Il posto di guida, chiuso e protetto, garantisce la sicurezza dell’autista, mentre un circuito di videosorveglianza interna al bus tutela quella dei passeggeri. Le ridotte dimensioni, caratteristica principale di questi nuovi bus, consentiranno un servizio più efficace anche su strade strette o impervie.
E sempre nel mese di luglio si è completata la fornitura di 118 bus ibridi da 12 metri destinati alla rimessa di Portonaccio. Resta in attesa, per il momento, solo la la procedura per l’acquisto di 411 autobus elettrici e del relativo servizio di manutenzione in full service per i prossimi 10 anni, per quasi 370 milioni.