Atac: parte il concordato, la verità tra due mesi

Oggi i conti in tribunale, i giudici avranno 7 giorni per decidere se proseguire. Poi toccherà al piano industriale. Intanto saltano 9 gare

I conti, per lo più ancora sconosciuti, di Atac approdano in Tribunale. Oggi parte l’iter per il concordato preventivo approvato in serie da cda, assemblea e giunta la scorsa settimana con cui tentare l’ultimo disperato salvare l’azienda. I giudici avranno una settimana per vagliare la richiesta e procedere con lo step successivo che prevede, entro 60 giorni, la presentazione di un piano industriale in grado di convincere i creditori: fornitori, banche, pubblica amministrazione.

Il punto di caduta però è l’accettazione o meno del concordato da parte dei creditori. Atac infatti dovrà essere sufficientemente abile a dimostrare come e in che tempi rimborsare il maxi-debito (1,3 miliardi). Quello sarà il momento della verità in cui si capirà una volta per tutte se Atac è salvabile o meno e se le perdite 2016 hanno più o meno tolto spazio di manovra all’azienda.

Intanto, come riportato oggi da Repubblica, per Atac c’è anche il serio rischio di trovarsi da un momento all’altro senza fornitori. E quindi senza ricambi per i suoi già malandati bus, senza i servizi base da offrire a milioni di passeggeri già oggi costretti a convivere con i disagi offerti a cadenza quotidiana dalla partecipata del Campidoglio.

Da quando l’ex direttore generale Bruno Rota ha lanciato l’allarme e reso noto a mezzo stampa il reale stato di salute di Atac, sono andate così deserte ben nove gare per un totale di circa 600mila euro. La maggior parte delle commesse riguarda la bigliettazione, punto su cui il vecchio dg aveva dato vita a un velenoso botta e risposta social con il consigliere 5S e presidente della commissione mobilità Enrico Stefàno.

Ecco il risultato: sono saltate le procedure per l’acquisto di 3.000 tessere per abbonamenti e delle relative obliteratrici, per la manutenzione delle emettitrici e per i ricambi dei tornelli della metro C. Per non farsi mancare nulla, alla lista si aggiunge pure la mini-gara per la revisione di cinque convertitori di tensione installati sui tram più vecchi, i membri “storici” della flotta.

 

 

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