Ci siamo. Tra un mese dovrebbero essere inaugurate le nuove stazioni metro di Colosseo e Porta Metronia. A dirlo è stato qualche giorno fa il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, con una precisione che – salvo eventi imprevedibili – lascia davvero immaginare che i romani avranno a disposizione le due nuove fermate della Metro C di Roma tra l’8 e il 15 dicembre 2025.
Stazione di Porta Metronia che ieri ha subito un vergognoso atto vandalico
Con l’ausilio di Odissea Quotidiana, ecco una rapida cronistoria di quello che è stato l’argomento principale della mobilità ‘su ferro’ capitolina dell’ultimo ventennio.
Ideata per il Giubileo del 2000, la terza metro romana è nata con l’obiettivo di connettere San Giovanni a Ottaviano, ma i tempi stretti e la complessità dei lavori resero presto irrealizzabile quel piano. Inserita nel 2001 dal CIPE tra le opere strategiche nazionali, la linea prese forma solo dopo il 2005, quando il consorzio Metro C S.p.A. (Astaldi, Vianini, Hitachi STS, CMB, CCC) ne ottenne la realizzazione.
Il tracciato fu completamente ripensato: si scelse di partire dalla periferia est di Roma, abbandonando l’idea di un passaggio sotto via del Corso a favore di Corso Vittorio Emanuele II. Con circa 30 chilometri di percorso, la nuova metropolitana puntava a raddoppiare la rete cittadina, allora limitata alle linee A e B.
I lavori iniziarono nel 2006 con scavi archeologici che comportarono la cancellazione di alcune fermate, come Largo di Torre Argentina. La vecchia Roma–Pantano venne chiusa e convertita agli standard metropolitani, mentre la Regione Lazio impose la guida automatica come requisito per il cofinanziamento, sancendo la fine del “trenino giallo”, ridotto alla tratta Roma–Giardinetti.
Il cronoprogramma iniziale, che prevedeva l’apertura nel 2013, è slittato più volte: la prima sezione, Centocelle–Pantano, fu inaugurata nel 2014, seguita dal prolungamento a Lodi nel 2015 e dal collegamento con San Giovanni nel 2018. Con la Legge di Bilancio 2023, il governo Draghi ha stanziato 2,2 miliardi di euro, destinando 610 milioni alla costruzione della stazione Venezia – i cui lavori sono iniziati il 22 giugno 2023 – e 990 milioni al primo lotto della tratta T2 Venezia–Clodio.
A questi fondi si sono aggiunti, con la Finanziaria 2024 del governo Meloni, ulteriori 4 miliardi di euro: 100 milioni per coprire i maggiori costi della tratta T3 San Giovanni–Colosseo, 755 milioni per completare la sezione Colosseo–Venezia, 2,2 miliardi per la T2 Venezia–Clodio e 890 milioni per la futura T1 Clodio–Farnesina.
Considerando anche i 3 miliardi già investiti nella tratta Colosseo–Pantano, il costo complessivo della Linea C sfiora oggi i 7 miliardi di euro, rendendola una delle opere infrastrutturali più onerose e complesse della Capitale.