Centri storici, Latina record. A Roma crollano i prezzi

Nella provincia pontina residenti su del 27%. Ma il mattone storico romano cade del 6,9%

I centri storici del Lazio provano a resistere alla fuga dei residenti verso zone più servite. Due giorni fa il Cresme ha stilato un rapporto (qui il testo) che ha fotografato lo stato di salute dei centri storici italiani. Quanti residenti vi vivono? E il loro valore è ancora superiore alle altre zone?

Stringendo il campo sul Lazio, sono sono Latina e Rieti le città con il centro storico più attrattivo. Nel primo caso, dice il Cresme, si è registrata una crescita della popolazione residente del 27,7%, nel secondo del 12,2%. In entrambi i casi si tratta comunque di una crescita a doppia cifra.

Da uno sguardo più ampio emerge come La Toscana vede i centri storici di nove città su dieci nella classifica delle prime venti: oltre a Prato e Grosseto compaiono infatti, Livorno (+26,6%), Pistoia (+23,3%), Massa (+22%), Lucca (+21,3%), Arezzo (+17,7%), Firenze (+11%), Pisa (+10,6%). Teramo è al quarto posto, con +29,6% (esito dell’emigrazione dall’Aquila post-terremoto); e Taranto la segue, si tratta della Città Vecchia di Taranto, dove la popolazione è cresciuta del 29% (655 abitanti in più rispetto al 2001).

E Roma? Se il centro storico di Roma tiene con una crescita del 10%, non si può certo dire la stessa cosa dal punto di vista del valore degli immobili. Negli ultimi anni il prezzo medio del mattone in centro è crollato del 6,9% mentre a Milano è diminuito solo dell’1%. Una nota positiva arriva dal fronte dei lavoratori presenti nei centri storici italiani.

Lo studio prende in esame le città che in questo decennio hanno avuto complessivamente le migliori dinamiche, con variazioni massime nel centro storico di +103% a Belluno e nel resto del comune pari a +69% a Siena. Tra queste rientrano Roma, Firenze, Trieste, Genova.

La pecora nera del Lazio rimane comunque Frosinone, il capoluogo ciociaro dove il 52% delle abitazioni nel centro storico è disabitato. Praticamente una casa su due è vuota. E non va meglio a a Ragusa dove le abitazioni disabitate in centro storico sono il 42%, mentre a Lecco il 42,2% delle abitazioni è occupato da non residenti.

Rimanendo al sud, nella Città Vecchia di Taranto un edificio su tre è inutilizzato, nel centro storico di Caltanissetta un edificio su cinque è in disusuo, ad Agrigento, Benevento, Vibo Valentia, Trapani sono uno su dieci. In molte città del nord gli edifici inutilizzati nei centri storici hanno poi valori infinitesimali: 0,1% a Firenze, 0,2% a Siena.

 

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