Il 2025 parte con un brivido per le imprese laziali. Sotto forma di aumento delle bollette fino al 10%. “Sono ragionamenti un po’ difficili da fare perché dipende da quanto una persona consuma e da come va la situazione, quindi poi ci si attacca a dei valori che sono difficilmente riproducibili, quindi se teniamo conto che la nostra spesa é scorrevole, come la definiamo noi quella che simula l’andamento della famiglia tipo, in realtà conosce degli andamenti relativamente stabili rispetto allo scorso anno, se la proiettiamo in avanti, ci sarà un incremento probabilmente del 9/10%”.
Così Stefano Besseghini, presidente di Arera a Rtl 102.5, sulle ipotesi di aumento dei costi dell’energia. Il presidente ha poi spiegato che sul fronte dell’approvvigionamento del gas e degli stoccaggi “siamo messi relativamente bene da tutti e due i punti di vista. Dal punto di vista degli approvvigionamenti, abbiamo storicamente più punti di ingresso, come l’Algeria, la Libia e il Tap (Gasdotto Trans-Adriatico), che porta il gas a zero”.
A questo si aggiungono i due nuovi impianti “quello di Piombino, già in esercizio da quasi un anno, e quello di Ravenna, che entrera’ in esercizio ad aprile, sono importanti perche’ in grosso modo compensano esattamente quello che è venuto a mancare dalla fornitura attraverso l’Ucraina recentemente. Gli stoccaggi sono l’altro capitolo importante perché durante l’inverno ci sono le richieste di punta, cioè i giorni in cui fa particolarmente freddo, e se anche utilizzassimo quello che arriva dall’importazione, non basterebbe a coprire il fabbisogno e si usano gli stoccaggi per compensare queste richieste. Ed è importante averle adeguatamente rifornite durante l’estate e siamo ancora nella traiettoria di svuotamento ordinaria e non ci sono elementi di criticità da questo punto di vista”.