Il Papa in Campidoglio: Gualtieri, “il Giubileo farà Roma migliore”

Il sindaco ha parlato di due iniziative del Comune per l'Anno Santo: Casa Speranza, una dimora destinata alle anziane e agli anziani, in un immobile confiscato alla criminalità, e Fratelli Tutti, un progetto di formazione destinato ai detenuti di Rebibbia

photo credit: Garla Garla

Grazie all’impegno di Papa Francesco “Roma è oggi un laboratorio di discussione sui grandi temi dell’epoca contemporanea” ed “è con questo spirito che, in piena e fattiva collaborazione con il Governo e con la Santa Sede, stiamo interpretando la grande sfida del Giubileo del 2025, che porterà a Roma tanti pellegrini e ospiti da tutto il mondo, mostrandola ancora una volta come Communis Patria, come città fraterna e universale”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in occasione della cerimonia per la visita di Papa Francesco in Campidoglio.

“Siamo convinti, infatti – ha aggiunto – che il grande evento spirituale per il quale stiamo preparando la città rappresenti una straordinaria occasione per rilanciare le due dimensioni della nostra città: per intervenire sul corpo di Roma, renderla più vivibile, sostenibile e coesa, e insieme per proiettarla nel mondo come punto di riferimento sulle grandi missioni di questa epoca. Vogliamo che il Giubileo della speranza lasci a Roma un’eredità non solo di opere materiali, ma anche un patrimonio di valori etici e sociali da offrire all’umanità. Stiamo lavorando per fare di Roma un grande laboratorio dell’ecologia integrale, per cambiare la città e renderla migliore, più vicina alle persone, in prima linea nella riduzione delle emissioni, con nuovi spazi pubblici, strumenti di inclusione, specie nelle periferie urbane e sociali, attenta alle cose semplici che ci chiedono le bambine e i bambini: fratellanza, amicizia, pace”.

“Il Giubileo, ne sono certo – ha sottolineato Gualtieri -, farà Roma migliore. Ai nostri progetti dedicati ai più fragili si aggiungono due iniziative che abbiamo immaginato come doni per la Sua visita e come impegno della città a produrre segni tangibili di Speranza, in vista del Giubileo. Una nuova dimora destinata alle anziane e agli anziani, in un immobile confiscato alla criminalità, alla quale abbiamo voluto dare il nome Casa Speranza: perché è con la forza della comunità che si combattono le solitudini e si dà sostegno concreto alle fragilità. E poi un progetto di formazione ed avviamento al lavoro destinato alle persone private di libertà della casa circondariale di Rebibbia, che abbiamo voluto chiamare Fratelli tutti, perché il valore fondamentale della fratellanza a cui ci richiama deve tradursi in azioni concrete per garantire ai detenuti dignità e futuro. Al tempo stesso siamo pronti a raccogliere e rilanciare il richiamo di Sua Sanità alla vocazione di Roma come città universale accogliente e aperta, luogo simbolo della convivenza pacifica tra popoli”.

“Con il Giubileo – ha proseguito il sindaco Gualtieri – Roma parlerà al mondo. Metteremo tutto il nostro impegno affinché sia sempre di più una città costruttrice di pace e comunione, che si sforza sempre di promuovere e perseguire l’unità e la fratellanza tra tutti gli uomini, che pensa e guarda al mondo. Mi piace pensare che il simbolo dell’incontro tra queste due dimensioni di Roma potrà essere proprio Piazza Pia, uno dei grandi cantieri per il Giubileo. Una grande e bellissima piazza verde come luogo d’abbraccio tra la Santa Sede e la città, unite nella missione comune di aprire di nuovo al mondo le porte di una Capitale universale, laboratorio di sostenibilità, pace e speranza”.

Oggi, quando le periferie di Roma “vedono l’arrivo di migranti che fuggono dalle guerre e dalla miseria, e quando appare sempre più evidente che solo politiche ispirate ai principi della fratellanza e della centralità della persona possono colmare quelle distanze abissali tra persone e quartieri, lo stimolo e il contributo della Chiesa è ancora più prezioso e fecondo”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in occasione della cerimonia per la visita di Papa Francesco in Campidoglio. “Alla dimensione interna, si affianca poi il contributo fondamentale della Santa Sede alla proiezione di Roma verso l’esterno – ha aggiunto -. Dal Campidoglio, accanto a Lei, non si vede solo la Capitale. Roma è una realtà e un’idea che va ben oltre le proprie mura. Grazie al suo Magistero, Roma è sempre più un luogo alto di dialogo tra gente di religioni e culture diverse. Roma parla oggi, ad alta voce, di un destino comune dell’umanità!”.

Papa Francesco ha auspicato che a Roma ci sia una reciproca collaborazione tra tutti i poteri che vi risiedono. In occasione della cerimonia in Aula Giulio Cesare per la sua visita in Campidoglio, il Pontefice ha affermato: “L’immenso tesoro di cultura e di storia adagiato sui colli di Roma è l’onore e l’onere della sua cittadinanza e dei suoi governanti, e attende di essere adeguatamente valorizzato e rispettato. Rinasca in ciascuno la consapevolezza del valore di Roma, del simbolo che essa rappresenta in tutti i continenti; e si confermi, anzi cresca la reciproca fattiva collaborazione tra tutti i poteri che vi risiedono, per un’azione corale e costante, che la renda ancora più degna del ruolo che il destino, o meglio la Provvidenza, le ha riservato”.

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