Giubileo: trasporti e mobilità a Roma, Cgil chiede di guardare oltre il 2025

in questo anno in corso lo sforzo dell'amministrazione comunale sarà rivolto a "riportare il servizio alla normalità".

La Cgil di Roma e del Lazio, con il supporto della categoria di settore, la Filt Cgil, chiede all’amministrazione comunale di avviare una programmazione del servizio di trasporto pubblico nella Capitale che guardi oltre il 2025 e quindi non si fermi agli interventi dell’anno giubilare. L’occasione, per lanciare l’appello, è stata offerta dal convegno di stamattina “Roma porta del Paese. Il Giubileo e la mobilità delle persone e delle merci dentro e verso la Capitale”. Punto di partenza del dibattito, dopo la bocciatura del governo alle risoluzioni di Pd e M5s sull’aumento della quota del Fondo nazionale trasporti destinata alla Capitale, è stata la richiesta all’esecutivo nazionale a supportare il rilancio della rete del Tpl. “Riuscire a ottenere il giusto finanziamento è fondamentale e quello che è avvenuto nei giorni scorsi in parlamento non va bene: il governo deve sostenere Roma e serve un cambio di passo”, ha detto il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola.

Sul punto si è detto d’accordo anche l’assessore ai Trasporti di Roma, Eugenio Patané, il quale ha evidenziato: “La ripartizione del Fondo nazionale trasporti è assolutamente iniqua. Roma riceve dalla Regione 240 milioni di euro l’anno, che non vengono dal fondo nazionale ma dal bilancio regionale. Roma è grande sette volte Milano, che però prende 322 milioni di euro tra fondi regionali e nazionali. Tuttavia Milano fa 136 milioni di chilometri per vettura all’anno e Roma ne fa 170. È improponibile questa suddivisione. È una ripartizione vergognosa”. E sul fronte locale il sindacato chiede che l’amministrazione comunale apra un confronto per ragionare sulle modalità di compensazione delle mancate risorse del fondo nazionale.

“Il Giubileo inizierà fra meno di 300 giorni e in città la discussione sui trasporti e la logistica delle merci non esiste”. L’assessore nei giorni scorsi ha confermato quanto già sostenuto in precedenza: in assenza di un aumento della quota del Fondo nazionale il Comune ragionerà su un aumento del biglietto della singola corsa per abbassare invece il costo degli abbonamenti annuali, di cui normalmente sono fruitori i residenti.

Per il segretario Di Cola, però “è impensabile che in un momento di difficoltà per le cittadine e i cittadini si possano aumentare i biglietti per il servizio che viene offerto. Abbiamo già detto che il biglietto che si può aumentare è quello per i non residenti. Da questa operazione pensiamo che il Comune con un euro in più sui biglietti dei non residenti possa abbassare gli abbonamenti per chi lavora e possa investire sulla qualità e la sicurezza del servizio e del lavoro”.

Intanto in questo anno in corso lo sforzo dell’amministrazione comunale sarà rivolto a “riportare il servizio alla normalità”. “Siamo impegnati a riportare alla normalità il trasporto pubblico soprattutto a livello infrastrutturale e sugli asset più importanti – ha chiarito Patané -. Priorità la diamo al rinnovo della flotta che continua, con quelli a metano e i primi bus elettrici che arrivano entro fine dicembre. C’è poi il rinnovo delle infrastrutture tranviarie che include anche la riqualificazione del deposito di Porta Maggiore”.

L’assessore quindi ha annunciato il prossimo avvio degli interventi nelle stazioni. “Avvieremo il rifacimento delle stazioni principali e questo comporterà qualche chiusura. Partiremo dalle stazioni della linea A della metropolitana: Spagna, Ottaviano e Cipro in ottica giubilare. Nel 2026 riqualificheremo la stazione di San Giovanni portando a compimento il passaggio diretto tra Metro A e Metro C. La stazione di Cipro non chiuderà per lavori, quella di Ottaviano chiuderà per 50 giorni e Spagna per 80 giorni: daremo le comunicazioni per tempo”. E l’applicazione Mobilty as a service (Maas) sperimentata su un campione di utenti a novembre scorso e a oggi attiva “da giugno sarà a regime e partiranno tutte le scontistiche, le integrazioni tariffarie e gli altri servizi contemplati”, ha concluso. Tuttavia, secondo il segretario romano della Filt Cgil Fabrizio Cuscito, “l’intermodalità dei trasporti a oggi non è stata definita da processi politici ben decisi, ma è stata spinta dal mercato” e “si tratta di una sconfitta per il Paese. Il mondo dei trasporti è complesso, non abbiamo risposte semplici da dare ai cittadini. Purtroppo negli anni la ricerca del consenso politico da parte dei governi che si sono avvicendati ha fatto sì che, per il trasporto, non si realizzassero piani programmatici, che guardassero al futuro”. Per questo, con il Giubileo alle porte, “quest’anno sarà determinante ma, come sindacato dobbiamo definire le linee programmatiche, per il futuro, rispetto ai trasporti poiché non possiamo accontentarci di una gestione legata alle emergenze e soltanto ai bisogni dell’anno del Giubileo”, ha concluso Cuscito.

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