Giubileo del 2025. Le opere per la mobilità a rischio

Il sottopasso di piazza Pia di non facile realizzazione per via di possibili reperti. Sì la metro C al Colosseo, ma i trasporti in superficie?

Il tempo corre, e, ad oggi, non è stata avviata nemmeno una delle opere previste per il Giubileo del 2025. Il rischio è di arrivare ad Anno Santo con i cantieri aperti, considerato tra l’altro che il Giubileo potrebbe essere aperto già nel dicembre 2024. Ma quali sono le opere per la mobilità che rischiano di più per mancanza di tempo? E quali potrebbero invece avere la maggiore possibilità di essere realizzate? Per cercare di evitare sorprese il sindaco Roberto Gualtieri ha scelto come coordinatore del gruppo di lavoro Maurizio Pucci, già tra i tecnici che furono coinvolti nella realizzazione delle infrastrutture del grande Anno Santo del Duemila.

La zona attorno al Vaticano durante il Giubileo

Il programma di massima presentato a inizio settembre prevede un sottovia per la mobilità veicolare a Piazza Pia e il sottopasso pedonale di Piazza Risorgimento. Questo per rendere l’area di via della Conciliazione del tutto pedonale. Già nel 1997 si parlò di un sottopasso per piazza Pia ma poi l’opera fu archiviata per il rischio di ritrovamenti archeologici. Le tecnologie di scavo nel corso degli anni sono migliorate e rendono più veloce la realizzazione, ma, in caso di ritrovamenti l’intervento della Soprintendenza potrebbe allungare i tempi. Più facile realizzare il sottopasso a piazza Risorgimento, anche perché bisognerebbe andare meno in profondità con lo scavo rispetto a un sottovia veicolare.

Difficile arrivare in tempo per la tramvia Termini-San Pietro 

L’apertura della stazione della metro C al Colosseo dovrebbe essere opera sicura. L’inaugurazione è prevista per ottobre 2024. Tuttavia i nuovi treni arriveranno a fine 2025, e l’adeguamento della stazione San Giovanni a ottobre 2025. Il problema poi è capire quali linee di superficie porteranno dalla zona dei Fori Imperiali fino al Vaticano. La tranvia Termini-San Pietro deve appunto superare la fase della progettazione esecutiva, e, per essere sicuri di finire in tempo i cantieri dovrebbero essere aperti entro i primi tre mesi del 2023.

Il Grab delle bici in forse 

Il programma di massima prevede poi che sia potenzierà  la mobilità ‘dolce’, di tipo pedonale o ciclabile, a partire dal Grab – spiega Palazzo Chigi – il grande raccordo anulare delle bici, che consentirà anche una riqualificazione delle aree che attraversa, e la ciclabile Monte Ciocci – San Pietro. Tutti gli esperti di ciclomobilità ci hanno spiegato che non sarà affatto semplice realizzare il Grab per dicembre 2024. L’anello ciclabile di 45 chilometri passerà nei punti più belli di Roma, in aree di pregio architettonico, e dunque prevederà la chiusura al traffico di intere porzioni di strada. 

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