Il Tevere può diventare una via sull’acqua

Battelli, metro e tram per sfruttare il fiume di Roma, e le sue rive, come arma contro il traffico cittadino

Il Tevere può essere utilizzato come una via in cui far passare autobus galleggianti, tram o metropolitane? In un 2017 segnato da una crisi dei trasporti e da un traffico cittadino che non conosce soluzioni di discontinuità, immaginare di usare il fiume di Roma come “strada” è possibile. Tra progetti di facile realizzazione e altri più irrealistici, ecco una serie di opzioni di viabilità che hanno come protagonista proprio il Tevere.

L’AUTOBUS GALLEGGIANTE

Il bus sotto forma di battello è una possibilità che potrebbe risultare utile a tanti romani che vivono o lavorano a ridosso del Tevere. Dimentichiamo i battelli turistici e concentriamoci su vere e proprie navette in grado di raggiungere Ponte Milvio, Ponte Marconi e Ostia senza trovare sulla propria strada nemmeno un metro di traffico. Magari immaginando una fermata a ridosso del futuro Stadio della Roma a Tor di Valle. Grazie a investimenti privati si potrebbe creare una linea che prenda spunto dalle migliori esperienze europee come Venezia, Amsterdam, Parigi e Londra. Nella Capitale londinese ci sono imbarcazioni che percorrono il Tamigi non solo ad uso turistico ma anche per pendolari che hanno l’esigenza di muoversi all’interno della città. Lo stesso avviene ad Amsterdam e a Parigi dove i servizi a disposizione – ad esempio Batobus – sono ancora prettamente turistici.

Nella Laguna veneziana l’ACTV offre servizi differenziati per chi si voglia muovere con vaporetti, motoscafi, motozattere, motonavi e battelli. Qualche anno fa è anche scoppiata una polemica per la disparità dei prezzi tra turisti e residenti, una denuncia alla Commissione Europea per “violazione degli articoli 12 e 49 dei trattati UE”. Ma questa è un’altra storia.

 

CICLABILI

Sul fronte della piste ciclabili, il Comune di Roma ha stanziato quasi 300mila euro per la loro manutenzione. Una misura annunciata a inizio mese e che riguarderà vari tratti anche di quelle che attraversano il Lungotevere, con particolare riferimento al percorso che va da piazza Maresciallo Giardino a piazza delle Cinque Giornate (lungotevere della Vittoria), da ponte Matteotti a ponte Risorgimento (Lungotevere delle Armi) e da ponte Regina Margherita a ponte Matteotti (lungotevere Michelangelo)

 

METRO SULLE RIVE DEL TEVERE

Di difficile realizzazione, ma altrettanto suggestiva, è la proposta di costruire una linea metro sotto al Lungotevere che colleghi Via Marmorata con Ponte Umberto I, all’altezza con la Corte di Cassazione. L’idea è stata elaborata dall’ing. Andrea Spinosa, responsabile tecnico di City Railways. Secondo Spinosa un’opera del genere creerebbe disagi a circa 50mila persone per 5/7 anni ma darebbe un beneficio a circa 200mila cittadini. Sul fronte della sicurezza, la metropolitana non solo non indebolirebbe i muraglioni del Tevere ma inserendosi positivamente tra il fiume e la strada li andrebbe a rafforzare, dicono gli ideatori. L’immagine è quella di una trave che rinvigorisce le mura che circondano il Tevere ma non aiuta a risolvere un altro problema: cosa si fa in caso di piena del fiume? In quel caso l’idea è quella di sospendere il servizio come si fa a Praga durante le piene del fiume Moldava.

 

IL TRAM SUL LUNGOTEVERE

Interessante – ma non priva di criticità – anche l’idea di un tram che passi sul Lungotevere da Ponte Testaccio all’Ara Pacis. Il progetto, pensato dal blogger Carlo Tortorelli, riprende la linea tranviaria del 23 Piramide-Risorgimento e si rifà alla viabilità del Lungotevere prima delle Olimpiadi del 1960.

Per realizzarlo sarebbe necessario pedonalizzare in parte il Lungotevere – lato Ghetto – con il traffico veicolare che andrebbe dall’altra parte del fiume per entrambi i sensi di marcia. La suggestione di un tram sul Tevere è piaciuta anche al presidente della Commissione Trasporti di Roma Capitale – nonché elemento di spicco dell’amministrazione Raggi – Enrico Stefàno.

Ma anche qui i problemi non mancano, perché le automobili in circolazione non sono come nella Roma pre-olimpionica e concentrarle in un solo senso di marcia potrebbe creare grandi problemi di traffico.

Tra fantascienza e realtà, queste idee dimostrano come il Tevere possa trovarsi al centro dell’agenda della mobilità dei prossimi decenni e rappresentare un’importante valvola di sfogo per il traffico cittadino.

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