Immobili comunali ristrutturati dai privati in cambio della concessione degli spazi. È questo il piano del Campidoglio per rigenerare il patrimonio comunale, dai parchi agli edifici di pregio che avrebbero bisogno di una ristrutturazione. Ne scrive oggi Il Messaggero, spiegando che la giunta Gualtieri pensa un nuovo regolamento sul patrimonio disponibile, per favorire la valorizzazione dei beni invece della loro dismissione: con procedure trasparenti, definite e standardizzate, evitando ad esempio di considerare nelle concessioni il tempo necessario per i lavori.
Ad oggi esiste il regolamento sul patrimonio indisponibile, ossia quei beni con vincoli minori rispetto a quelli demaniali, ma comunque soggetti a restrizioni. Nel 2022 è stato già ritoccato: una parte dello spazio può essere destinato a un’attività lucrativa (ad esempio la creazione di un ristorante) purché finalizzata a sovvenzionare il progetto. Ancora, è stato previsto che i privati possano fare proposte sui beni indisponibili, mantenendo però la finalità pubblica.
Un esempio – scrive Il Messaggero – è il progetto nell’area dell’ex Mattatoio (a Testaccio) con il finanziamento di 65 milioni di euro (più 20 milioni di Caput Mundi) per un progetto dell’Università di Roma Tre e dell’Accademia delle Belle Arti.
Ma tra gli immobili e gli spazi da recuperare ci sono: l’Hosteria dell’orso, il ristorante tra il lungotevere e piazza Navona chiuso dal 2019, per via di un debito accumulato dai precedenti affittuari; il Mercato dei fiori di via Trionfale, abbandonato dopo il crollo di una parte del solaio nell’ottobre 2022, con i commercianti trasferiti in via Palmiro Togliatti; il Circolo degli artisti al Pigneto, storico locale di via Casilina vecchia sequestrato nel 2015; il “dente cariato” In via Giolitti, davanti agli ingressi della stazione Termini.
