Immobiliare: a Roma +3 per cento locazioni in 2023

Nella Capitale il canone medio al metro quadrato richiesto è superiore ai 250 euro, secondo un'indagine di Scenari Immobiliari e Abitare Co

Nel 2023 a Roma si sono registrate oltre 74mila nuove unità abitative locate, con un incremento sul 2022 di poco meno del 3 per cento. È quanto emerge da un’indagine di Scenari Immobiliari e Abitare Co presentata al Forum Locazione, oggi a Milano.

Roma ha visto un consolidamento del numero di contratti di locazione redatti e una crescita del valore medio del canone, soprattutto nelle zone del centro e del semicentro cittadino. Roma, rispetto ad altre città capoluogo italiane, si contraddistingue per un livello dei canoni medi più alto: questi si attestano intorno ai 350 euro al metro quadrato l’anno per un prodotto nuovo nel centro e ai 145 euro al metro quadrato l’anno in periferia.

Nella Capitale il canone medio al metro quadrato richiesto è superiore ai 250 euro. L’elevato livello dei canoni medi “è conseguente alla forte pressione abitativa presente”, si legge nel rapporto, e coinvolge anche una importante quantità di immobili presenti sul mercato, pari a oltre 97 mila, con un tempo medio di assorbimento dell’offerta in locazione pari a poco più di trenta giorni. Nella Capitale si riscontra la maggiore quota di prodotto in locazione che necessita di interventi di ristrutturazione più o meno incisivi, pari a circa il 9,5 per cento degli immobili complessivi presenti sul mercato. In merito alla dimensione delle unità abitative, l’offerta più rilevante riguarda bilocali e trilocali, con un peso sul complessivo di circa il 30 per cento per entrambe le categorie.

Il Comune di Roma, suddiviso in 15 municipi e 155 zone urbanistiche, ha una forte eterogeneità dell’offerta abitativa e della domanda residenziale. Il municipio che riesce a dare la miglior risposta in termini di infrastruttura del trasporto risulta il Municipio I, grazie alla presenza della stazione Termini, al sistema metropolitano e al trasporto urbano di superficie. Lo stesso ricopre nella sua totalità il centro storico della città e si caratterizza per la forte connotazione turistica e ricettiva dovuta a un’elevata presenza di attrazioni storico-culturali, oltre che ad una concentrazione di attività legate a organizzazioni e strutture politiche e amministrative nazionali e internazionali. Fattori questi che incidono in modo rilevante sul mercato della locazione, portando i canoni medi in un range ricompreso tra 300 e i 350 euro per metro quadro l’anno, per usato e nuovo, con picchi per questi ultimi che sfiorano i 600 euro.

“Complice la complessità del tessuto urbano e architettonico esistente, le aree centrali e semicentrali non risultano oggetto di particolari interventi di rigenerazione urbana, a esclusione della Caserma Guido Reni e del progetto del nuovo stadio della squadra calcistica della Roma – conclude l’indagine -, il che porta a individuare i futuri quartieri più appetibili per il mercato degli affitti tra quelli che per ubicazione e valori di canoni medi espressi si posizionano a livelli sensibilmente inferiori alle medie della zona di riferimento. A fronte dell’elevata estensione territoriale della città, individuare singoli quartieri particolarmente attrattivi per il mercato degli affitti risulta alquanto complicato. A fronte delle potenzialità edificatorie previste dallo strumento urbanistico vigente, che ammontano a oltre 3,25 milioni di metri quadrati su tutto l’ambito della periferia romana e che se attuati potrebbero stravolgere non solo il mercato degli affitti ma tutto il sistema immobiliare della capitale, sulla base delle risultanze del rating qualitativo dei 13 municipi ricadenti in quest’ambito si è proceduto ad individuare i più significativi, e cioè i municipi V, VII e IV”.

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