Ita, offerte sul tavolo del Mef. Aspettando il voto

Limate le proposte delle due cordate in campo per rilevare la compagnia. Ora palla a Draghi con l'incognita elezioni

Ita airways

Non è finita, non ancora. La corsa per Ita e alla sua privatizzazione si arricchisce di due offerte, per la verità mai sparite, ma ora limate e aggiornate. Le due cordate che vogliono la compagnia nata dalle ceneri di Alitalia hanno infatti depositato le nuove e definitive offerte di acquisto che il premier dimissionario Mario Draghi ha sollecitato il 4 agosto. Le cordate (il fondo Certares con Delta e Air France; ed Msc Group con Lufthansa) danno una valutazione economica simile della compagnia nazionale in vendita e le offerte sono in queste ore al vaglio del Tesoro, azionista al 100%.

Msc Group e Lufthansa verserebbero di più (850 milioni) semplicemente perché vogliono comprare più azioni, fino all’80% del capitale. Invece Certares, Delta e Air France lascerebbero in capo al ministero dell’Economia una quota e diritti di voto in assemblea addirittura superiori al 42%. Certares, Delta e Air France fanno grandi concessioni allo Stato italiano sul sistema di governo del vettore. L’Italia, ha scritto Repubblica, avrebbe il diritto di scelta del futuro presidente e 2 posti su 5 in Consiglio di amministrazione. Più tiepide su questi punti sono Msc Group e Lufthansa, che temono eccessive influenze della politica nazionale nella gestione della compagnia. Msc prenderebbe il 60% di Ita, Lufthansa un altro 20%.

Una volta scelta una delle due cordate, il governo Draghi dovrebbe limitarsi a firmare un memorandum of understanding con il pretendente favorito. Il memorandum, un atto non impegnativo, lascerebbe libero il nuovo governo di proseguire nella privatizzazione, di cercare un diverso compratore, addirittura di annullare del tutto la vendita.

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