Ita punta a SkyTeam. Ecco come

Dai vertici di Ita sarebbe partita una lettera indirizzata all’alleanza dei cieli seconda solo a Star Alliance, contenente la richiesta di farne parte.

Protesta dei lavoratori di Alitalia davanti la sede Ita, in via dell'Arte a Roma.

Ita vuole lo SkyTeam. Se c’è un filo rosso che può legare i destini dell’ormai defunta compagnia di bandiera Alitalia e la newco al 100% pubblica affidata alle cure del ceo Fabio Lazzerini è proprio l’alleanza dei 19 vettori, fondata il 22 giugno 2000 da Aeroméxico, Air France, Delta Air Lines e Korean Air e di cui Alitalia ha fatto parte dal 2001 al 2009 per poi uscire e rientrarvi nelle vesti di Cai.

Nell’attesa di capire se davvero Ita, compagnia statale decisamente ridimensionata (52 velivoli della vecchia compagnia più altri 28 in arrivo) rispetto ad Alitalia, riesca a decollare entro fine mese (il lancio almeno sulla carta è previsto il 15 ottobre) ecco che arriva la mossa a sorpresa: la richiesta formale di mettere piede dentro SkyTeam, come fu per l’ex compagnia di bandiera. Dai vertici di Ita, il ceo Lazzerini e il presidente ex manager Fca Alfredo Altavilla, sarebbe partita una lettera indirizzata all’alleanza dei cieli seconda solo a Star Alliance, contenente la richiesta di farne parte.

Il motivo? Semplice, usufruire dei vantaggi commerciali che l’essere parte di queste alleanze comporta per i vettori partner. Il che non sarebbe certo un dettaglio per una compagnia di dimensioni medio-piccole, che non solo dovrà fronteggiare la spietata concorrenza delle low cost, Ryanair in testa, ma per stessa ammissione dell’azionista governo dovrà dotarsi presto o tardi di un partner industriale. Perché, come più volte spiegato dal ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti, Ita dovrà volare sulle sue ali e se non ci riuscirà da sola, dovrà necessariamente trovarsi un compagno di viaggio.

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