Lavoro: nel 2023 nel Lazio picco di contratti a termine

crolla saldo sugli indeterminati

Nel 2023 nel Lazio si è registrato un picco di nuovi contratti a termine, il rapporto tra attivazioni e cessazioni infatti si assesta a +83 mila e 619 assunzioni. Al dato corrisponde un crollo dei contratti a tempo indeterminato, dove il saldo è di -36 mila e 768 assunzioni nel 2023. La fotografia è stata scattata dalla Cgil di Roma e del Lazio in occasione della festa dei lavoratori sulla base dei rilievi registrati dall’Osservatorio Inps. “Il lavoro nel Lazio è sempre più precario”, hanno commentato dalla Cgil. L’andamento negativo vede le donne ancora un passo indietro rispetto agli uomini: a un 75,3 per cento di lavoratori uomini impiegati con contratto full time corrisponde un 55,8 per cento di lavoratrici donne che lavorano a tempo pieno. Di contralto, a un 24,7 per cento di uomini impiegati part time corrisponde un 44,2 per cento di donne. Per quanto riguarda l’andamento storico, in un arco di tempo di circa 10 anni tra il 2014 e il 2023, i nuovi contratti a tempo determinato sono aumentati del 4,3 per cento, si passa dal 54,4 per cento del 2014 al 58,7 per cento del 2023; quelli a tempo indeterminato sono invece calati di 7 punti percentuali, passando dal 21,7 per cento del 2014 al 14,7 per cento del 2023. L’andamento dei nuovi contratti a tempo indeterminato registra un andamento variabile il cui picco più basso è proprio nel 2023, nonostante la diffusione di numerosi investimenti a Roma, che raccoglie l’80 per cento degli abitanti di tutto il Lazio. Nel dettaglio al 14,7 per cento di nuovi contratti nel 2014, seguono nuovi contratti a tempo indeterminato in questa modalità: 32,4 per cento nel 2015, 21,5 per cento nel 2016, 16,4 per cento nel 2017, 17,1 per cento nel 2018, 17,4 per cento nel 2019, 18,2 per cento nel 2020, 15,3 per cento nel 2021, 16 per cento nel 2022, 14,7 nel 2023. Nel mondo dei contratti a termine, invece, bisogna far riferimento a più tipologie di assunzione.

Ai contratti a tempo determinato vanno infatti sommati quelli stagionali che passano dal 5,4 per cento del 2014 all’8,7 per cento del 2023, con una variazione quindi dello +3,3 per cento; i contratti di apprendistato che restano sostanzialmente stabili e variano dal 4,1 per cento al 4 per cento tra 2014 e 2023, le assunzioni in somministrazione che variano dall’11,9 per cento del 2014 al 9,2 per cento del 2023, i contratti intermittenti che vanno dal 3 per cento del 2014 al 5 per cento del 2023. E se nel mondo dei contratti a tempo indeterminato si registra un picco positivo nel saldo tra attivazioni e cessazioni, pari a 67.157 unità, nel 2015, anno di avvio della riforma del Job Act, a cui segue un repentino crollo nel 2016 quando il saldo si assesta a -34.634 unità (non troppo distante dalle -38.482 unità del 2014), nel mondo dei contratti a termine l’andamento è sempre positivo con un picco al ribasso proprio nel 2015: i dati rilevati riferiscono infatti un incremento di +30.924 nel 2015, dato più basso nel decennio analizzato dove si rilevano +55.668 contratti a termine nel 2016, +70.356 nel 2017, +58.670 nel 2018, +53.22 nel 2019, +31.017 nel 2020, +80.190 nel 2021, +75.130 nel 2022 e +83.619 del 2023.

Nell’ambito dei divari di genere, infine, i contratti a tempo indeterminato, full time, nel 2023 nel Lazio riguardano nel 74,3 per cento dei casi gli uomini e nel 48,1 per cento dei casi le donne. Sempre nell’ambito dei contratti a tempo indeterminato ma part time a un 25,7 per cento di uomini interessati da questo tipo di assunzione corrisponde un 51,9 per cento di donne. Situazione simile si rispecchia nell’ambito dei contratti a termine dove il full time riguarda il 75,4 per cento degli uomini e il 55,9 per cento delle donne, mentre il part time interessa il 24,6 per cento degli uomini e il 44,1 per cento delle donne.

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