Lo stato dei bus elettrici in Europa (e a Roma)

Interessanti dati del rapporto Motus-E. L’importanza di garantire una potenza elettrica adeguata e di avere batterie capienti

Oltre il 70% dei bus urbani europei non sono più alimentati a diesel e a benzina, non decolla l’idrogeno e in Italia ancora c’è uno zoccolo duro di mezzi inquinanti Euro 2 ed Euro 3. Sono alcuni dei dati interessanti citati da Odissea Quotidiana sullo stato dell’arte dei bus “sostenibili” urbani ed extraurbani in Europa.

Numeri e spunti di riflessione tratti dal report di Motus-E, associazione che riunisce centinaia di realtà che hanno come focus la mobilità elettrica.

“Secondo i dati disponibili e aggiornati al 2023, le trazioni alternative, a seguito della diminuzione delle immatricolazioni di nuovi mezzi diesel, rappresentano il 73% dei bus urbani europei. I veicoli elettrici ricoprono una quota maggiore di quelli a gasolio solo se si esclude la quota di veicoli ibridi, perlopiù di tipo “mild” e dunque impossibilitati a viaggiare in modalità completamente elettrica – riporta OQ – l’Italia è attualmente al nono posto per flotta di bus elettrici in Europa, con 908 veicoli immatricolati dal 2012 al 2023. I leader della classifica sono Regno Unito e Germania. Le gare indette ed aggiudicate sono però molte: saranno senza dubbio d’aiuto nel colmare il gap esistente e raggiungere il livello degli altri Paesi europei. La tecnologia ad idrogeno invece stenta a decollare a causa di difficoltà oggettive per lo stoccaggio del combustibile e per via dell’alto costo di rifornimento con idrogeno verde. Ad oggi, l’idrogeno in Italia rappresenta solamente il 3% degli autobus urbani a zero emissioni. Per quel che riguarda il parco mezzi circolante, secondo i dati della Motorizzazione Civile aggiornati al 30 settembre 2022, il 90% dei bus urbani ed extraurbani in Italia resta alimentato a gasolio”.

A compensare il dato italiano (molto negativo) dei circa 8700 veicoli Euro 2 ed Euro 3 che diventeranno fuorilegge nel 2025, ci sono prospettive incoraggianti per quanto riguarda la durata delle batterie e il fabbisogno di potenza elettrica per alimentare i mezzi. Sul primo punto, grazie alla maggiore capacità delle batterie si stima di risparmiare per il 2050 circa 1 miliardo di litri di combustibile fossile. Sul secondo, si prevede che i 2.55 GW di potenza elettrica richiesta per il 2050 possa essere assorbita senza problemi da fonti rinnovabili.

E Roma?

Negli ultimi due anni Atac ha messo in servizio 118 bus ibridi da 12 metri e altri 110 da 18 metri, mentre il prossimo anno è previsto l’arrivo di altri 41 bus ibridi da 12 metri e 110 bus elettrici. Nel 2026, poi, gli ulteriori 301 bus elettrici completeranno le oltre 1000 vetture del piano 2023-2026. Importante anche il dato sull’età media dei mezzi, che passerà dai 12 anni del 2018 ai 5 anni del 2026.

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