Metro D: Campidoglio, il progetto prosegue, positivo confronto con i ‘’promotori’’ Condotte (Mainetti) e Pizzarotti

Il presidente della commissione mobilità, Zannola, conferma passi avanti per la realizzazione dell’importante collegamento su ferro, che attraverserà la Capitale e renderà più accessibile il Centro, diminuendo la pressione del traffico veicolare

Il progetto per la costruzione della Metro D di Roma è più vivo che mai. A confermarlo a Radiocolonna è Giovanni Zannola, una delle principali figure in termini di mobilità nella maggioranza guidata da Roberto Gualtieri. Il presidente della Commissione Mobilità di Roma Capitale, infatti, ha spiegato che l’interlocuzione tra il Campidoglio e i ‘’proponenti’’ della futura Metro D – Condotte 1880, presieduta da Valter Mainetti e Impresa Pizzarotti – va avanti e non si è mai arrestata. Un confronto tra le parti definito dall’esponente dem “positivo”.

Questa notizia è di grande importanza per lo sviluppo su ferro della mobilità capitolina, unico volano in grado di rilanciare un settore in affanno che il prossimo anno dovrà affrontare la sfida del Giubileo. Sfida che significa, stando alle stime del Vaticano, oltre 32 milioni di visitatori. Ma la notizia è anche rilevante perché va confermare la volontà del Comune di Roma di portare a termine un’opera strategica per la Capitale (prevista dal Nuovo Piano Regolatore Generale di Roma e dal PUMS) nonostante le difficoltà emerse negli scorsi mesi.
Sia di ordine politico che economico.

Il quotidiano La Repubblica, ad esempio, una settimana fa ha fatto presente come siano necessari 15 miliardi in 15 anni per realizzare l’opera. Il quotidiano diretto da Molinari ha posto l’accento sulla necessità che per un progetto di questa rilevanza l’intervento governativo sia importante, se non decisivo. Ma al netto delle difficoltà, la via appare tracciata e la conferma di un dialogo proficuo tra le parti, Comune e ‘’proponenti’’, testimonia la vitalità di in progetto il cui sviluppo sta avvenendo nell’ombra, a fari spenti, lontano dalle dichiarazioni politiche e dalle promesse elettorali.

Sono passati dieci anni dalla prima gara per la metro D e,  secondo la normativa del tempo, l’RTI, Raggruppamento Temporaneo d’Impresa, composto da Condotte al 50 per cento con Pizzarotti Impresa, entrambi con una consolidata esperienza nel settore,  vinse col miglior progetto, diventando Promotore. In particolare Condotte, oggi acquisita da un ramo della famiglia Mainetti con un importante passato nel settore edile e nell’impiantistica, e diventata Condotte 1880, ha costruito in tempi diversi le metropolitane A e B di Roma, che furono uno dei primi lotti in Italia, oltre che all’estero le metropolitane di Miami e di Washington negli anni novanta. Pizzarotti ha in corso all’estero impegnative commesse e ha appena inaugurato la linea 11 del metrò parigino

Il progetto della Metro D, vale la pena ricordarlo, prevede il collegamento su ferro della periferia nord della capitale  (Ojetti) con l’EUR (Agricoltura). In particolare il centro della città diventerà più accessibile a chi viene dalla periferia nord senza utilizzare i mezzi privati o pubblici di superficie, con a disposizione quattro stazioni di ‘’corrispondenza’’: Termini (A/B), Colosseo (B/C), Venezia (C/D) e Spagna (A/D). Una maggiore accessibilità del centro storico significa meno traffico veicolare e più vivibilità per le strade cittadine e fornisce un contributo fondamentale alla possibilità di pedonalizzazione del centro.

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