Mobilità: Patané, “dal Fondo nazionali trasporti a noi arriva solo un terzo rispetto altre grandi città”

"Noi abbiamo bisogno di almeno 2 miliardi che vengano messi per servire meglio un sistema non solo inefficiente, ma anche iniquo. Ci sono iniquità che non possiamo sottacere", ha detto l'assessore durante il convegno di Federmobilità

A livello nazionale “c’è una scarsa considerazione del settore del Tpl”, e a Roma “non solo non siamo equiparati rispetto alle altre grandi città in termini di ripartizione del Fondo nazionale trasporti, ma prendiamo un terzo di quello che prendono gli altri, in termini pro capite. Questo è inaccettabile”. Lo ha detto l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè, nel corso del convegno di Federmobilità, a Roma.

“Se pensate – ha spiegato – che siamo fermi sul Fondo nazionale trasporti, e si spaccia come una grande innovazione il fatto che aumenta di 100 milioni di euro, stiamo parlando del nulla. Noi abbiamo bisogno di almeno 2 miliardi che vengano messi per servire meglio un sistema non solo inefficiente, ma anche iniquo. Ci sono iniquità che non possiamo sottacere. La Capitale d’Italia ospita delle funzioni che non sono meramente locali, bensì nazionali e internazionali: ospitiamo organismi internazionali, abbiamo 1.757 manifestazioni di media all’anno che comportano spese molto superiori alle altre grandi città. Non solo non siamo equiparati rispetto alle altre grandi città in termini di ripartizione del Fondo nazionale trasporti, ma prendiamo un terzo di quello che prendono gli altri, in termini pro capite. Questo è inaccettabile”, ha concluso Patanè.

Il tema di Roma, come altre grandi città, “è che mancano milioni di chilometri di superficie per servire le periferie. Nel 2008 servivamo 135 milioni di chilometri di superficie, oggi Atac ne serve 95”, ha aggiunto. “Non c’è solo un tema di riduzione di risorse umane, ma c’è stata anche una riduzione complessiva della quantità e della qualità del servizio”, ha concluso Patanè.

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