Pnrr: a Roma e provincia arriveranno fondi per 2,2 miliardi di euro

È quanto emerge da un focus elaborato dalla Uil del Lazio. Di queste risorse, "220 milioni di euro" saranno destinati allo "sviluppo del trasporto pubblico cittadino, 292 milioni al rinnovo del parco autobus con veicoli a combustibile pulito".

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede di destinare a Roma e provincia fondi pari a 2 miliardi e 200 milioni di euro. È quanto emerge da un focus elaborato dalla Uil del Lazio, che ha analizzato al distribuzione dei fondi su base sia regionale che provinciale attraverso due rilevazioni effettuate a settembre e a dicembre del 2023 sul sito della Ifel Fondazione Anci.

“L’obiettivo è monitorare sia la stabilità delle risorse sia il grado di avanzamento dei progetti. A questo proposito, infatti, lo studio ci ha dimostrato che non sempre tutti i singoli interventi decisi si siano nel tempo tradotti in opere cantierate. Per quanto riguarda il Comune di Roma, sono due le linee di finanziamento: le risorse sono infatti state destinate direttamente al Comune mentre altre attraverso la Città metropolitana”, si legge in una nota del sindacato.

Secondo la ricerca della Uil del Lazio, “i fondi destinati alla Città eterna sono stati pari a un miliardo e 153 milioni di euro che saranno utilizzate per la digitalizzazione, l’innovazione e la sicurezza nella pubblica amministrazione, per il turismo e la cultura, per l’energia rinnovabile e la mobilità sostenibile, per l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici, senza dimenticare la tutela del territorio, della risorsa idrica, le infrastrutture sociali e il terzo settore”.

Tra i tanti interventi si segnalano “i 220 milioni di euro per lo sviluppo del trasporto pubblico cittadino, i 292 per il rinnovo del parco autobus con veicoli a combustibile pulito”. Oltre 21 milioni per la Città Condivisa, 39 per il progetto “Mi Tingo di Verde”. Quasi cinque milioni per l’abilitazione al cloud nei municipi. Oltre tre milioni per l’efficienza energetica di musei, cinema e teatri. E poi ancora: 26 milioni saranno a disposizione per gli asili nido e le scuole di infanzia, mentre due per la costruzione di nuove scuole. Rispetto alla prima rilevazione di settembre dal focus emerge l’aumento di risorse per la rimozione di barriere fisiche, per gli investimenti in grado di rimuovere il degrado sociale.

“Ma c’è molto altro – spiega il segretario generale della Uil del Lazio, Alberto Civica – dai percorsi giubilari alle ciclovie urbane e turistiche, dal sostegno alla genitorialità ai percorsi di autonomia per le persone con disabilità, e poi social housing, sport e inclusione sociale, sono molte le risorse destinate a Roma grazie al Next generation Eu, risorse che dovrebbero radicalmente trasformare il volto economico e sociale di questa città dopo gli anni bui della pandemia”. Le sei missioni previste – organizzate in componenti – con misure e sub misure prevedono che gli interventi siano sottoposti a delle stringenti scadenze da rispettare. Il tutto per assecondare uno sviluppo sostenibile e un rilancio economico per risanare i danni causati dalla pandemia. “Le scadenze stabilite – prosegue Civica – rappresentano l’aspetto che ci preoccupa, vista la quantità e complessità delle opere da realizzare e il termine fissato al 2026 per la realizzazione del programma. Ad oggi i ritardi registrati nell’erogazione delle risorse ci fa sorgere un legittimo sospetto rappresentato dal rischio che non tutti i fondi potrebbero essere realmente utilizzati”.

Il focus della Uil del Lazio allarga l’orizzonte ai fondi ottenuti da Roma Città metropolitana che ammontano complessivamente a 348 milioni, lievemente superiori a quelli che erano stati decisi settembre (341,93). Sette sono i progetti approvati, tra i quali il piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica che ha ricevuto 141milioni. Ci sono poi fondi per il potenziamento delle infrastrutture, per lo sport, per i piani urbani integrati, per il social housing, senza dimenticare la riduzione del rischio idrogeologico e la valorizzazione del verde. Tra provincia, Comune e Città Metropolitana, Roma ottiene dal Piano nazionale di ripresa e resilienza due miliardi e duecento milioni. Lo studio Uil getta uno sguardo all’intero territorio regionale. Focalizzandoci per un momento sui territori, la provincia con più risorse è quella romana (741,44) segue, la ciociara (348 milioni), poi Latina (282,62), Viterbo (226,51) e infine Rieti (179,40). Il territorio della Tuscia però è quello che – al contrario degli altri – ha visto le sue risorse restringersi: erano di 233,65 a settembre, in pochi mesi ha perso sette milioni di euro.

Infine, per quanto riguarda i numeri della Regione Lazio che dal Pnrr ottiene complessivamente 10 miliardi e 700 milioni di euro, i fondi sono ripartiti per singola missione. In particolare, oltre due milioni per la digitalizzazione e innovazione. Per la rivoluzione verde e la transizione ecologica i miliardi sono 2,8 (oltre 41milioni per il rinnovo della flotta treni e 172 milioni per la gestione del rischio alluvioni). La terza linea di finanziamento prevede un miliardo e mezzo per le infrastrutture dedicate alla mobilità sostenibile (153 milioni per il potenziamento delle linee di trasporto regionali). L’istruzione e la ricerca viene supportata con 1milardo e 300 milioni. Quasi 1 miliardo e 600milioni sono destinati all’inclusione e alla coesione sociale (246 milioni per il potenziamento delle politiche attive del lavoro e dei centri per l’impiego). Il capitolo sanità riceve 1miliardo e 400milioni (più di 541milioni per le case della comunità e come primo luogo di cura)

“Siamo fermamente convinti – sottolinea Civica – che tutte le opere oggetto dei finanziamenti del Pnrr saranno essenziali per poter cambiare il volto di una città che aveva estrema necessità di interventi urgenti sotto tanti profili: il decoro, i trasporti, i rifiuti, le infrastrutture, il turismo solo per citarne alcuni. Siamo altrettanto convinti però che il disagio che i cittadini romani e del Lazio stanno sopportando, debba essere ricompensato dalla effettiva realizzazione di tutte le opere previste che auspichiamo non subiscano ritardi o, peggio ancora, non vengano compiutamente tutte attuate. Ciò al fine di restituire ai cittadini romani una capitale degna di questo nome che abbia finalmente un’offerta di servizi e all’altezza delle altre capitali europee”, conclude.

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