Precari scuola: Flc-Cgil, nelle università “espulsioni di massa”, entro l’estate oltre 15mila precari perderanno il posto di lavoro

Nel corso dell’ultimo anno - scrive il sindacato - sono scaduti i contratti di oltre 2.500 ricercatori a tempo determinato e di 4mila assegnisti di ricerca nelle università italiane

photo credit: Flc Cgil Roma Lazio

È attesa per questo pomeriggio a Roma la protesta dei precari della scuola: appuntamento alle ore 15:00 davanti al Ministero dell’Istruzione in viale Trastevere per dare voce, scrive la Federazione lavoratori della conoscenza (Flc) della Cgil Roma-Lazio, ai “300mila docenti e Ata senza prospettive di stabilizzazione, nonostante anni di promesse e nessuna risposta concreta dal governo”. La mobilitazione segue le preteste di ieri sotto al Rettorato dell’Università Roma Tre, organizzata dai precari di Roma Tre in collaborazione con la Flc-Cgil, contro i tagli al Fondo di finanziamento ordinario e alle riforme dell’Università promosse dalla ministra Bernini.

Il dorso romano de La Repubblica ha raccolto le preoccupazioni di alcuni dottorandi. “Gli effetti drammatici che il definanziamento sta producendo sulla già complicata situazione di Roma Tre”, ha detto al quotidiano Giacomo Cuoco, dottorando al Dipartimento di Filosofia, “nell’ultimo anno, nella sola Roma Tre, diverse decine di precari hanno perso il posto e oltre 250 sono a rischio espulsione, con un grave impatto sulle attività didattiche, di ricerca e sul diritto allo studio. A questi si aggiungono gli oltre 470 dottorandi che alla scadenza delle borse non avranno possibilità di proseguire la carriera in Italia”.

Ma lo scenario è nero anche a livello nazionale. Nel corso dell’ultimo anno – scrive la Flc – sono scaduti i contratti di oltre 2.500 ricercatori a tempo determinato e di 4mila assegnisti di ricerca nelle università italiane. Secondo il sindacato l’esaurimento dei fondi del Pnrr porterà all’espulsione, entro la prossima estate, di altre migliaia di precari. Gli oltre 35mila rapporti di lavoro che sono stati avviati negli ultimi tre anni si ridurranno quindi a un livello inferiore ai 15-20mila, vista la contrazione di risorse avviata dal governo lo scorso anno e proseguita anche nella prossima Legge di bilancio. La Cgil ha sottolineato che si tratta di un’ “espulsione di massa” che “sta passando sotto silenzio, nella società italiana e anche nella comunità universitaria”.

 

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