“A Roma, tre anni fa, abbiamo trovato un sistema che trattava la residenza come una concessione: difficile, arbitraria, quasi da meritare. Da allora, con un lavoro quotidiano e silenzioso, abbiamo cambiato prospettiva: la residenza non si concede, si riconosce. È un diritto soggettivo, un pezzo di cittadinanza, un’apertura alla vita”. Così l’assessore capitolina alle Politiche Sociali e alla Salute, Barbara Funari, commentando la partecipazione a City to City 2025 a Napoli, insieme ai Comuni aderenti alla Carta per l’integrazione, che si occupa di percorsi e strumenti per l’iscrizione anagrafica delle persone richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. Durante l’incontro è stato presentato il documento “Abitare i diritti”, realizzato dai Comuni aderenti alla Carta insieme all’UNHCR, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
L’assessora ha ricordato poi il lavoro avviato da Roma Capitale fin dal 2022, culminato quest’anno con l’approvazione della delibera che ha uniformato e semplificato le procedure per l’iscrizione anagrafica delle persone richiedenti asilo. “Il documento “Abitare i diritti” propone una cornice condivisa per rendere più uniforme l’applicazione della legge su tutto il territorio nazionale. Serve un impegno chiaro da parte delle istituzioni centrali: linee guida comuni permetterebbero a tutte le città di garantire diritti in modo uniforme. Oggi, nel vuoto lasciato dallo Stato, sono i Comuni che stanno tenendo accesi i diritti fondamentali”, ha concluso Funari.