Rifiuti: il termovalorizzatore di Roma pronto per il 2025, la gara in autunno

A regime dal 2026, a termine della consiliatura di Roberto Gualtieri.

Andrà in funzione nell’anno del Giubileo, il 2025, e sarà a regime dal 2026, a termine della consiliatura di Roberto Gualtieri. Il termovalorizzatore di Roma, l’impianto principale del piano rifiuti presentato ieri dal sindaco, è confermato e il progetto sul quale sta ragionando Palazzo Senatorio andrà a gara a metà ottobre. Ieri Gualtieri – dopo aver presentato il piano in Assemblea capitolina – ha emesso un’ordinanza che apre a un periodo di tempo, dal 12 agosto al 30 settembre, per raccogliere osservazioni e proposte di emendamenti da parte dell’Assemblea capitolina. Dal 30 settembre al 15 ottobre ci sarà la fase di revisione delle istanze e il piano definitivo sarà approvato con ordinanza del commissario straordinario di governo, il sindaco Gualtieri, il 15 ottobre. Contestualmente, al momento del via libera, saranno pubblicate le procedure di gara per il termovalorizzatore. La fase di gara prevede due momenti: una prima in cui sarà Palazzo Senatorio a indicare le linee guida per l’impianto, rispetto al quale oggi si conosce la volumetria (dovrà essere in grado di smaltire 600 mila tonnellate annue di rifiuti indifferenziati) e una seconda in cui le imprese interessate potranno candidarsi per la realizzazione. Un criterio premiante, per i partecipanti, sarà quello di garantire a condizioni agevolate lo smaltimento degli scarti indifferenziati nel periodo di attesa per la costruzione del termovalorizzatore, in modo da favorire la pulizia della città.

Secondo quanto emerso finora per realizzare l’impianto – per un investimento stimato in 700 milioni di euro – c’è disponibilità della romana Acea e della milanese A2A. Tra le ipotesi circolate, né confermate né confutate, anche un interesse della romagnola Hera che già smaltisce parte dei rifiuti provenienti dalla capitale. Le tre aziende, qualora volessero farsi avanti insieme – queste a oggi le ipotesi che circolano a Palazzo Senatorio – dovrebbero presentare una proposta condivisa. Altra strada potrebbe essere anche una collaborazione successiva, con una delle tre capofila del progetto. Scenari per ora ipotetici e che andranno a definirsi soltanto in autunno, dopo la pubblicazione dell’avviso di gara. Per quella data è atteso anche il nuovo contratto di servizio che il Campidoglio sottoscriverà con l’azienda capitolina per i rifiuti Ama. Per il momento, per quanto il sindaco Gualtieri abbia annunciato – fin dalla campagna elettorale – una possibile sinergia tra Ama e Acea per lo smaltimento dei rifiuti, nulla è stato ancora deciso. Un suggerimento, in tal senso, è arrivato dalla Cgil di Roma e Lazio, il quale si oppone alla costruzione del termovalorizzatore: secondo il sindacato Ama potrebbe diventare una multiutility di economia circolare, pubblica, e di riferimento per tutto il centro sud.

Intanto il sindaco, nel ruolo anche di commissario straordinario di governo per il Giubileo, nella conferenza di ieri, ha tenuto a sottolineare che la gara per il termovalorizzatore sarà aperta a tutti, come previsto dalle norme nazionali. Gualtieri ha auspicato, tuttavia, “che aziende pubbliche e controllate da Roma Capitale possano essere protagoniste del processo di realizzazione del termovalorizzatore. Ci sarà una procedura di gara, che prevedrà una manifestazione di interesse e le proposte saranno tutte valutate: la migliore sarà accordata. Lo deciderà il commissario straordinario”. Infine “sul terreno stiamo completando le procedure di selezione e individuazione’’, ha chiarito il sindaco. Per l’impianto, secondo le indiscrezioni circolate finora, si starebbe valutando un’area industriale di dieci ettari a Santa Palomba nel Municipio IX della Capitale.

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