Rifiuti, romani già scontenti. Gualtieri parte in salita

Dal sondaggio di Repubblica emerge una certa insoddisfazione sulla gestione del ciclo e la pulizia delle strade. Anche perché si salva solo il Centro Storico

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, inaugura il tradizionale presepe natalizio in piazza del Campidoglio.

E pensare che i propositi erano buoni: 40 milioni per ripulire la Città Eterna dalla spazzatura. E invece no. Per romani Roberto Gualtieri ha già fallito. Per recuperare c’è tempo, sicuro, ma il sondaggio pubblicato oggi da Repubblica sul piano rifiuti per Roma, è abbastanza eloquente. Non è cambiato più o meno nulla, per almeno due romani su tre, per tanti le cose sono perfino peggiorate, a dispetto delle promesse, rispetto all’era Raggi. Ma soprattutto, di quel piano d’emergenza promesso dal sindaco, non c’è traccia.

Repubblica ha chiesto ai suoi lettori di esprimersi sugli effetti del piano di pulizia straordinaria che va avanti dal 2 novembre scorso. Praticamente una guerra lampo ai sacchetti per strada e ai cumuli di immondizia che divoravano i marciapiedi. Il sondaggio, pur non avendo un valore statistico, nell’arco di quattro giorni ha raggiunto 5.000 persone che si sono espresse su tre quesiti: ne emerge un grado di soddisfazione medio, insieme alla richiesta di raddoppiare gli sforzi e di concentrarsi sullo svuotamento dei cassonetti.

Nonostante tutto però, Gualtieri sui rifiuti qualcosa è riuscito a farlo: sono mille le strade sgomberate dai sacchetti e tredici i punti critici della città soggetti ad allagamenti in cui sono stati ripuliti tombini e caditoie. Della Capitale, però, splende soltanto la vetrina del centro storico, nelle periferie permane il fenomeno delle micro discariche a bordo strada che si traduce in un forte malcontento dei residenti.

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