Sono andati a gara 192,3 milioni di euro, provenienti dalle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza stanziate con il Decreto Aiuti Quater dal governo, per realizzare due impianti per il trattamento dei rifiuti organici di Roma. I due biodigestori, che trasformeranno ogni anno 200 mila tonnellate di scarti umidi in 20 milioni di metri cubi di biometano, andranno nelle località già individuate da tempo: in via di Casal Selce e via della Stazione di Cesano, rispettivamente nei territori dei Municipi XIII e XV, periferia nord ovest e nord della Capitale. Ad annunciare la pubblicazione della gara da parte di Invitalia è stato, stamattina, il sindaco Roberto Gualtieri nel corso di un convegno sull’economia circolare in Campidoglio. “Ieri è stata pubblicata da Invitalia la gara per la realizzazione dei due biodigestori. Siamo entrati nella fase realizzativa”, ha detto Gualtieri.
“Entro il mese – ha aggiunto il sindaco – partiranno anche le gare per gli impianti per carta e plastica, quindi le frazioni secche”. Si tratta dei due stabilimenti per la selezione e il recupero della frazione secca, plastica e carta, alluminio e vetro: saranno collocati uno a Ponte Malnome e l’altro a Rocca Cencia, nei territori dei Municipi XI e VI, periferie sud ovest e sud est della Capitale. “In questi due anni e mezzo di amministrazione il Comune di Roma ha individuato sei luoghi per fare sei impianti, ha chiuso le conferenze dei servizi e siamo alle gare”, ha osservato l’assessora ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi. Ai quattro impianti, infatti, si aggiunge la struttura per il trattamento di 30 mila tonnellate l’anno di terre di spazzamento su via Salaria, nel Municipio III, e il grande progetto del termovalorizzatore che smaltirà 600 mila tonnellate di indifferenziato l’anno a Santa Palomba, area a sud della città e che ricade nel territorio del Municipio IX.
Con la realizzazione di due biodigestori di proprietà, l’azienda comunale Ama potrà approvigionarsi annualmente di 13 milioni di litri di combustibile che a oggi acquista e alimentare così una parte dei veicoli destinati alla pulizia della città. La quota di organico però è destinata a crescere nei prossimi anni, a partire dal 2025 quando a Roma, per il Giubileo, sono attesi 35 milioni di pellegrini. “Arriveremo a 300 mila tonnellate”, ha osservato il direttore generale di Ama, Alessandro Filippi. Non è esclusa quindi la realizzazione di un terzo biodigestore e al momento l’azienda comunale per i rifiuti sta svolgendo una ricerca di mercato inerente ad eventuali autorizzazioni già insistenti sul territorio capitolino.
Intanto le due gare pubblicate ieri da Invitalia prevedono: l’aggiudicazione entro il 30 settembre 2024 e il completamento delle opere al 31 dicembre 2026. Per l’impianto di Casal Selce l’importo totale è di 99.520.408 euro mentre per quello di Cesano ammonta a 92.874.770 euro. In entrambi i casi tra le voci non ribassabili sono indicati i costi di progettazione esecutiva collegati alla sicurezza, per circa 2 milioni di euro ciascuno. Il capitolato di gara punta a individuare consorzi, società o raggruppamenti temporanei di imprese che garantiscano: la progettazione esecutiva dell’intervento, comprensiva della redazione degli elaborati necessari per l’autorizzazione degli enti preposti; il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione; l’esecuzione di tutti i lavori e la gestione dell’impianto per la durata di un anno. Su quest’ultimo punto l’operatore, si legge nel testo di gara, “dovrà garantire un’assunzione di una percentuale di donne superiore di cinque punti percentuali al tasso di occupazione femminile del 16,40 per cento e un’assunzione di una percentuale di giovani superiore di cinque punti percentuali al tasso di occupazione giovanile del 23,62 per cento registrato a livello nazionale nel settore oggetto di intervento”.