Roma, alla scoperta delle novità sul nuovo progetto della Metro D

Salviamo la Metro C: Potrebbe essere l’anno zero delle metropolitane romane

Immaginatevi una Capitale con una Metro B fino a Casal Monastero, ben oltre Rebibbia e in grado di collegare una periferia come San Basilio al Colosseo. Pensate, poi, ad una linea metro (che in passato sarebbe stata quasi fantascienza, ovvero la Metro D) in grado di collegare l’EUR con il Tufello.

Queste due suggestioni sono ancora lontane dal realizzarsi, ma una novità dell’ultima settimana ha aggiunto un tassello importante per la realizzazione di due progetti cruciali della mobilità capitolina ‘su ferro’. Una determinazione dirigenziale del Comune di Roma ha infatti stanziato 5,5 milioni di euro a favore di Roma Metropolitane Srl per la progettazione di questi due interventi. “Sicuramente è ottimo che si torni a parlare di nuove metropolitane a Roma, visto che al momento sono in costruzione solo 3 chilometri di nuove linee – commenta a Radiocolonna il collettivo di blogger di Odissea Quotidiana – è fondamentale però che si riesca rapidamente a capire come poter finanziare questi investimenti e a far partire i cantieri.”

A spiegare bene l’importanza della project review per la Metro D è Salviamo la Metro C, gruppo di blogger da anni impegnati a promuovere la ‘cultura del ferro’ nella cornice della mobilità di Roma.

“La project review della Linea D riguarderà l’adeguamento al nuovo Codice degli Appalti e alle nuove normative del progetto preliminare di Roma Metropolitane – spiega SLMC – Il nuovo progetto di fattibilità tecnico economica della Linea D è atteso entro un anno, includerà una fase partecipativa dei municipi interessati e sarà la base per richiedere il finanziamento dell’opera, pubblico o privato che sia. L’investimento previsto è di 5 miliardi per tutta la tratta Ojetti-Agricoltura. Patanè spiega che parallelamente si sta ponendo il tema del recupero dei fondi e della formula finanziaria più efficiente e sostenibile dall’Amministrazione per la costruzione della linea gialla e le altre opere prioritizzate: è in corso una consulenza gratuita presso la Banca Europea degli Investimenti dalla quale si attende entro i prossimi sei mesi un piano della struttura finanziaria. Contemporaneamente è in corso un’interlocuzione con il Governo per coprire una parte degli 8 miliardi nella prossima finanziaria con una legge ad hoc sul finanziamento delle metropolitane della Capitale d’Italia”.

Il comitato, poi, sottolinea come per il progetto su ‘ferro’ che collegherà Ojetti con Agricoltura, si dovrebbe procedere senza escludere un intervento dei privati, ma in un’ottica differente rispetto al passato.

“Rimane aperta, in particolar modo per la Linea D, la possibilità di ricorrere a capitali privati. A differenza del passato non si utilizzerebbe più lo strumento del project financing ma del leasing in costruendo che permetterebbe al soggetto pubblico di realizzare e mettere in esercizio l’opera senza la copertura totale dello Stato, corrispondendo dei canoni e riscattando l’opera solo a infrastruttura realizzata – conclude – Con questa formula, a differenza della finanza di progetto, i canoni rimarrebbero svincolati dai ricavi dell’opera e, dunque, da eventuali compensazioni e verrebbero contabilizzati come spesa in conto investimento anziché in spesa corrente dove il Comune non ha di fatto ulteriori capacità residue”.

 

 

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