Roma: entro 8 mesi il bando per gli ambulanti. I municipi in difficoltà, a rischio le edicole

Secondo le indicazioni della direttiva  europea Bolkestein, il bando dovrà assegnare circa 13mila postazioni del commercio ambulante in cui rientrano i mercati rionali, le bancarelle (quelle fisse e quelle che ruotano), gli urtisti e le edicole

Il Campidoglio fissa a otto mesi il termine massimo per indire il bando che dovrà assegnare le 13mila postazioni del commercio ambulante a Roma. I tempi però non convincono i Municipi, che ieri –  durante la seduta della commissione competente – hanno chiesto all’assessora al Commercio della Capitale, Monica Lucarelli, una proroga di due anni, fino al 2025, per effettuare la ricognizione, ricollocare le postazioni diventate incompatibili e assegnare le licenze sulla base di un avviso pubblico. Ma l’intenzione dell’assessorato capitolino è di procedere con tempi più stretti: “Già il 20 ottobre scorso il Consiglio di Stato ci ha detto che dobbiamo andare a bando e stiamo procedendo, vorrei andare a bando entro i prossimi sei-otto mesi, non abbiamo molto altro da aspettare” e “se un Municipio non approva il piano del Commercio entro il 31 gennaio verrà messo in mora”, ha detto Lucarelli.

Secondo le indicazioni della direttiva  europea Bolkestein, il bando dovrà assegnare circa 13mila postazioni del commercio ambulante in cui rientrano i mercati rionali, le bancarelle (quelle fisse e quelle che ruotano), gli urtisti e le edicole.

In tutto a Roma sono circa 1.300 le licenze per le rotazioni, le bancarelle che non hanno una postazione fissa ma operano in più parti della città su turnazione: di queste, secondo le stime della presidenza della commissione, circa la metà a oggi si trovano in vie o piazze che – dopo 40 anni – non sono più “compatibili” con il codice della strada. Le bancarelle vanno quindi spostate perché ci sono strisce pedonali e pali della luce dove un tempo c’era soltanto un marciapiede. Stesso discorso vale per un centinaio di edicole su un totale di un migliaio e per centinaia di postazioni sparpagliate qui e lì in città, nei diversi quartieri.

Ricollocare le postazioni: il costo per le edicole

Al centro storico, l’assessore del Municipio I, Jacopo Scatà, ha fatto sapere che dalla ricognizione effettuata su 1.900 postazioni totali del commercio ambulante ce ne sarebbero almeno 200 da ricollocare. Nel Municipio VII, che si estende da San Giovanni a Cinecittà e oltre, l’assessora Silvia Pieri ha rilevato che su 1.550 licenze circa 80 vanno sistemate altrove. Il problema principale riguarderebbe lo spostamento delle edicole, il cui costo, a carico dell’edicolante, ammonta intorno ai diecimila euro: una spesa che pochi, in vista di un’assegnazione sulla base di un avviso pubblico, sono disposti ad affrontare. E la conseguenza inevitabile, considerata la crisi del settore, sarebbe la chiusura di decine di postazioni a oggi punti di riferimento anche per molte attività amministrative: nelle edicole a Roma, ad esempio, si possono effettuare certificati anagrafici al costo di 1,5 euro.

 

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