Roma: finto taxi a Termini offre corse gratuite, l’insolita protesta dei Radicali – VIDEO

"Basta code, basta lobby"

Il segretario dei Radicali italiani, Matteo Hallissey, e il taxi finto alla stazione Termini di Roma.

Un’auto transita davanti alla stazione Termini di Roma. Sembrerebbe una delle tante, ma sopra il parabrezza e sullo sportello del portabagagli sono state affisse delle scritte che catturano l’attenzione delle tante persone in attesa del taxi in piazza dei Cinquecento: “Free taxi, basta code, basta lobby”. Dall’auto scende il segretario dei Radicali italiani, Matteo Hallissey, che chiede ai presenti se gradiscono una corsa gratis a bordo del taxi finto. Alcuni non si fidano e cercano un taxi vero, mentre altri si fanno convincere e salgono a bordo dell’auto. Si presenta così l’insolita protesta organizzata dai Radicali italiani per chiedere l’aumento delle licenze dei taxi e la liberalizzazione del settore. Oggi e domani si sarebbe dovuto tenere lo sciopero dei tassisti, che però è stato sospeso dopo l’incontro tra il viceministro dei Trasporti, Edoardo Rixi e le principali sigle dei tassisti. “Abbiamo deciso comunque di dare questo servizio gratuito tramite questo finto taxi – spiega Hallissey. – Proprio per manifestare quanto oggi in Italia il servizio dei taxi, che dovrebbe essere gratuito e pubblico, sia invece in mano a pochissime persone, con poco più di 20 mila licenze in tutta Italia, che rappresentano una piccola lobby di privilegiati, oltre che molto violenti”. A bordo del taxi finto, oltre al segretario, c’è una persona che guida e un’altra che sponsorizza l’iniziativa tramite una diretta sui social, riprendendo anche le reazioni dei cittadini e dei tassisti. Uno di questi, visibilmente irritato, ha cercato di aprire la portiera del conducente.

“Con i tassisti non abbiamo un buon rapporto perché il loro modo di approcciarsi a manifestazioni di dissenso è violento – sottolinea Hallissey -. Poco fa hanno aperto la portiera del nostro finto taxi per cercare di aggredirci, per fortuna con tempismo abbiamo evitato questo fatto, che però rimane gravissimo”. Hallissey è stato protagonista anche di un altro episodio, avvenuto durante la manifestazione dei tassisti dello scorso 21 maggio nella Capitale, in occasione dello sciopero nazionale, quando il segretario si è palesato tra i manifestanti indossando una maglietta provocatoria, recante la scritta: “Fermiamo le lobby, liberalizziamo”. Hallissey, a quel punto, è stato strattonato e buttato a terra da alcuni manifestanti. “Noi non crediamo che ci sia bisogno di 100, 200 o mille licenze in più – prosegue il segretario – ma bisogna liberalizzare il settore, bisogna dare più spazio agli Ncc, che oggi hanno dei vincoli spaventosi. Bisogna quindi liberalizzare le licenze e gli operatori del mercato, togliere tutti i vincoli del decreto attuativo agli Ncc e a Uber. La nostra visione è che ci debbano essere più operatori che competono tra di loro. Non ci può neanche essere un unico operatore privato, ci dev’essere una molteplicità di operatori che possano competere e che ci possano essere più lavoratori. Ci deve essere un esame rigoroso, non può essere un liberi tutti, ma bisogna arrivare a una liberalizzazione”.

La tesi secondo cui a Roma c’è tanto traffico, motivo per cui non si riuscirebbe a erogare un servizio adeguato “penso sia semplicemente ridicola, per le milioni di chiamate inevase che abbiamo – puntualizza il segretario dei Radicali -. Non è solo un problema di traffico, e poi il numero di tassisti per abitante è molto ridotto rispetto alle principali città europee e mondiali, dove ci sono più taxi, più Uber e Ncc. Noi abbiamo un numero molto ridotto, ed è insostenibile. In tutta la Lombardia abbiamo meno taxi di quanti ce ne sono in tutta Madrid o Barcellona. La protesta andrà avanti per un paio d’ore, cercheremo di portare tante persone e ascoltare le loro storie per capire come vivono coloro che cercano di usufruire di un servizio che dovrebbe essere garantito. Dobbiamo fare in modo che a partire da questo malcontento generale ci si mobiliti davvero”. Dopo aver dato un passaggio a una signora in via Veneto, di ritorno alla stazione Termini, c’è un po’ di titubanza sul da farsi. “Ma vogliamo rientrare alla postazione dei taxi? Siamo pazzi?”, chiede Hallissey ai due compagni di viaggio. “Va bene dai, allora secondo round”, dice ridendo il segretario dei Radicali italiani

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