Roma: rinasce la storica stazione della tranvia ai Castelli – VIDEO

sarà centro polifunzionale per mostre, conferenze, esposizioni e attività formative

La presidente di Cotral Amalia Colaceci, l'assessore ai Trasporti del Lazio, Fabrizio Ghera, e il professor Orazio Carpenzano, preside della facoltà di architettura La Sapienza.

Un centro polifunzionale per mostre, conferenze, esposizioni e attività formative, ma dotato anche di una foresteria e servizi: rinascerà così, entro la primavera del 2026, la storica stazione di alimentazione tranviaria dei Castelli Romani chiusa dal 1960. Situata nel Comune di Castel Gandolfo, in provincia di Roma, la storica stazione si estende su uno spazio di 2.710 metri quadrati ed è caratterizzata dalla presenza dell’antico fabbricato. Stamattina l’azienda del trasporto pubblico regionale Cotral e il Comune di Castel Gandolfo hanno illustrato il progetto che nel complesso prevede un investimento di 2,5 milioni di euro.

“È un progetto importante per Castel Gandolfo e per la Regione Lazio, insieme a Cotral”, ha detto l’assessore ai Trasporti del Lazio, Fabrizio Ghera. “Sarà fondamentale il rapporto con le comunità del luogo, i cittadini e i comitati, perché possano fruire di questo bene importante che rimarrà a disposizione della Regione e di Cotral per le iniziative che porteranno a un miglioramento della conoscenza del territorio”, ha aggiunto. L’intervento mira a restituire vita e funzionalità all’antica stazione, trasformandola in un centro polifunzionale all’avanguardia e con una foresteria accogliente. L’idea è quella di valorizzare un’area di straordinaria importanza ambientale e storica per la comunità locale e per la storia di Cotral, con l’obiettivo di armonizzare il passato con il futuro attraverso spazi aperti alla cultura, alla formazione e alla partecipazione della comunità.

 

“Sono molto contenta di presentare oggi lo step successivo di un progetto partito già due anni fa per la riqualificazione della vecchia stazione dei Castelli romani”, ha affermato la presidente di Cotral Amalia Colaceci. “Si tratta di un immobile di grande pregio, di architettura industriale – ha aggiunto -. Quando lo abbiamo acquisito, come Cotral, abbiamo deciso di non venderlo, di tenerlo e ristrutturarlo in collaborazione con la facoltà di architettura dell’università La Sapienza, la quale ha tirato fuori un progetto spettacolare. Abbiamo deciso di restituirlo al territorio, a partire dal Comune di Castel Gandolfo con cui abbiamo sottoscritto un accordo per l’utilizzo futuro di questo spazio bellissimo. I lavori termineranno nel 2026, esporremo un cartello per spiegare alla cittadinanza gli interventi che stiamo facendo per recuperare uno spazio che darà ulteriore pregio a questo territorio già molto bello”.

In linea con le strategie Esg, il progetto intende testimoniare l’impegno nella valorizzazione degli asset patrimoniali dell’azienda in chiave sostenibile: il vecchio fabbricato sarà trasformato in un innovativo spazio multifunzionale. Grazie al protocollo d’intesa siglato con il Comune di Castel Gandolfo, gli spazi potranno essere fruiti anche dalla comunità locale, con l’obiettivo di contribuire alla valorizzazione del territorio e della sua ricca storia. “Oggi è stato fatto un passo in avanti importante per questo piccolo gioiello che l’università La Sapienza di Roma ha contribuito a riprogettare – ha osservato il professor Orazio Carpenzano, preside della facoltà di architettura La Sapienza -. Il progetto è attento alle memorie dell’edificio, alla sua localizzazione nel paesaggio pregevole in cui è situato. Il progetto si pone come una nuova piccola centralità di pregio a Castel Gandolfo, con una vocazione multifunzionale, aperta ai cittadini, ma anche custode di una importante memoria dell’azienda e della sua storia, dell’affezione dei suoi dipendenti”.

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