Tranvia Borghese, un’idea per la mobilità su ferro della Capitale

I progetti di Movete Roma sfruttano la rete esistente per ampliare la maglia centrale.

Nell’ultimo mese le cronache romane hanno riscoperto un nuovo protagonista. Il realtà questo protagonista è vecchio, retrò (la sua storia l’abbiamo raccontata qui), ma continua a far discutere come se fosse il male assoluto della città. Accusato di rumori insopportabili, di causare danni agli affari dei commercianti e alla tenuta di monumenti e beni storici, il tema-tram è riuscito a mettere in ombra alcune questioni calde che stanno facendo discutere i pendolari nelle ultime settimane: tra queste, la condizione della Metro B e dei treni metropolitani nonché lo stato delle ferrovie ex concesse di Roma, ovvero la Roma–Civita Castellana–Viterbo e la Roma-Lido.

Ma la discussione attorno alle tranvie ha polarizzato e il dibattito e ha creato un ampio fronte – composto da testate giornalistiche, blog ma soprattutto semplici utenti del trasporto pubblico – a difesa dei tram. Uno dei risultati è stato la riemersione di progetti che hanno al centro proprio le tranvie della Capitale, a volte presenti nel PUMS (Il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile) altre volte presentati come idee per implementare la ‘cura del ferro’ a Roma.

Da questo punto di vista, un contributo importante proviene da Movete Roma, il programma condiviso per la mobilità romana proposto da Odissea Quotidiana e sottoscritto da tanti blogger e addetti ai lavori.

Questa volta ci concentriamo su un progetto molto interessante, ovvero la Tranvia Borghese. Si tratta di un’opera prevista dal PUMS, lunga oltre sei chilometri, in grado di connettere la stazione Tiburtina, i treni regionali, la metro A e la metro B.

“L’infrastruttura ha origine in piazza del Risorgimento: successivamente percorre e riqualifica via Cola di Rienzo, supera il nodo di Flaminio e si inserisce nel cuore di Villa Borghese. Prima di raggiungere la stazione Tiburtina, i binari si snodano lungo corso d’Italia, piazza Fiume, Porta Pia, viale del Policlinico, via Morgagni, via Bari, via Catania e via della Lega Lombarda – spiega Movete Roma – I binari si interconnettono alla tranvia Tiburtina nei pressi dell’omonima stazione, con quelli già oggi esistenti all’incrocio via Morgagni/v.le Regina Margherita, a piazzale Flaminio e a piazza Risorgimento, con il ‘raccordo Indipendenza’ a piazza della Croce Rossa. Piazza del Risorgimento diventa un importante punto di snodo della rete anche con la realizzazione della tranvia TVA, del Lungotram e del tram Angelico, nonché col nodo tra Metro A e Metro C di Ottaviano. La realizzazione di questa opera consente la trasformazione in tram della tratta fondamentale di alcune linee bus ad alta frequentazione che si sviluppano sulla direttrice Tiburtina-corso d’Italia-Flaminio, come il 490 e il 495. Si tratta di una infrastruttura indispensabile per la riduzione del traffico veicolare e per la creazione in una zona semi-centrale di un asse tangenziale est-nord”.

Una linea utile anche a rilanciare il turismo e la fruibilità di alcuni beni archeologici.

“Il tram deve essere sfruttato come occasione di rilancio del parco archeologico delle Mura Aureliane, attualmente poco valorizzate e inaccessibili a cittadini e turisti – conclude – Anche in relazione alle necessità del traffico veicolare, sarà necessario valutare il futuro assetto di corso d’Italia, sul quale già ad oggi insistono alcuni sottovia: sarà emblematico spostare nel sottosuolo il flusso veicolare privato di attraversamento, permettendo così di realizzare la tramvia in superficie, privilegiando la pedonalità, la ciclabilità e la vivibilità intorno alle mura”.

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