È finito dopo oltre due ore l’incontro in Campidoglio tra il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e i sindaci di diversi Comuni dei Castelli Romani e limitrofi all’area di Santa Palomba, dove sorgerà il termovalorizzatore. Il terreno cade nel Municipio Roma IX ma confina con diverse province. L’incontro, si è aperto con una relazione del sindaco Gualtieri sui vantaggi inerenti alla realizzazione del termovalorizzatore. Una riunione che però non ha convinto i sindaci che hanno partecipato, e che l’hanno definita “tardiva” e “insoddisfacente”. Il sindaco Gualtieri ha confermato la scelta e ha ribadito che la ritiene la migliore anche sotto il profilo ambientale: “Si può discutere su dove farlo, mi pare legittimo che qualcuno dica non lo voglio sotto casa, ma il termovalorizzatore penso che sia oggi la scelta migliore esistente. E questo non è quello che dico io, ma è quello che dicono anche i magistrati e i governi, la quota indifferenziata oggi può andare in discarica o in termovalorizzazione”. Soprattutto però Gualtieri ha invitato i rappresentanti dei territori a “evitare le narrazioni tossiche”.
“Mi spiace – ha detto Gualtieri – che si costruisca una narrativa tossica, perché poi questi concetti si sedimentano e hanno delle conseguenze sui territori. Ognuno fa quel che vuole, ma lo dico come forma di consiglio. A me non va che si pensi che non si può più coltivare o fare il vino ad Ardea o a Velletri, oppure che non si possa andare in vacanza in un agriturismo ai Castelli romani, perché lì a venti chilometri c’è il termovalorizzatore. In tutta Italia e in tutta Europa nelle vicinanze dei termovalorizzatori si coltiva e si va in vacanza. Il termovalorizzatore che realizzeremo a Roma è una tecnologia avanzata e che non è inquinante”. Gualtieri infine ha assicurato: “Abbiamo inserito l’istituto dell’Osservatorio, un osservatorio terzo e indipendente, che si insedierà il minuto dopo in cui sarà aggiudicata la gara per il termovalorizzatore”
Tuttavia i sindaci dell’area metropolitana si sono detti preoccupati. Per il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, esponente del Partito democratico, “l’unica apertura che c’è stata è che si costituirà un Osservatorio che avrà il compito di monitorare l’andamento del progetto e fare in modo che è stato definito e stabilito sia fatto nel miglior modo possibile perché non si vuole nessun punto di caduta. Si tratta di un osservatorio sulla realizzazione che poi si trasformerà, forse, in un osservatorio sul funzionamento”. Per la sindaca di Frascati, Francesca Sbardella, sempre area Pd, “è stato un incontro tardivo, ce lo saremmo aspettato molto prima. Il sindaco non ha capito che con i sindaci si fa rete, ci si confronta e non si impongono scelte per poi rincorrere per spiegare le motivazioni. Dovremmo lavorare insieme, questo è quello che abbiamo chiesto e che non ci è stato concesso”.
Stessi toni anche dai sindaci di area di centrodestra. Per Pomezia è intervenuta la sindaca Veronica Felici: “È stata una narrazione molto leggera, quindi un incontro poco concreto, ci ha raccontato la sua visione senza approfondire molto. Un incontro che avviene dopo almeno un anno”. Critico anche Maurizio Cremonini, sindaco di Ardea, che ha affermato: “Un incontro assolutamente insoddisfacente. Gualtieri non ha risposto alle domande che abbiamo fatto”. Tra i rilievi sollevati dalla delegazione, alla quale ha preso parte anche l’associazione Rete tutela Roma sud, ci sono le preoccupazioni sul trasporto dei rifiuti, sulla possibile captazione di acqua per il raffreddamento dell’impianto da bacini idrici della zona, le emissioni di anidride carbonica. “Vedremo come coordinarci come sindaci, anche politicamente per i prossimi passi”, ha fatto sapere la sindaca di Pomezia. All’incontro sono intervenuti Marco Alteri della Rete tutela Roma sud in rappresentanza dei cittadini e delle imprese associate contro l’impianto sul territorio, i sindaci di Nemi, Ariccia, Albano Laziale, Castel Gandolfo, Frascati, Velletri, Ardea, Pomezia, Genzano, Ciampino e Colleferro.
