Roma: striscioni e bandiere contro il termovalorizzatore, protesta in Campidoglio – VIDEO

per chiedere all'amministrazione comunale e al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, di fermare la costruzione del termovalorizzatore a servizio della Capitale in un'area a Santa Palomba, a sud della città

I manifestanti in piazza del Campidoglio si preparano alla protesta.

Striscioni, bandiere rosse, bianche e gialle di partiti politici e dei comitati ambientalisti, la musica di Antonello Venditti in sottofondo: ha preso il via così la manifestazione indetta per oggi dai comitati in piazza del Campidoglio per chiedere all’amministrazione comunale e al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, di fermare la costruzione del termovalorizzatore a servizio della Capitale in un’area a Santa Palomba, a sud della città. “No discariche, no inceneritori”, si legge su uno striscione rosso con la scritta bianca. “No all’inceneritore, blocchiamolo ora”, recita un altro cartello bianco con i titoli in rosso e in nero. In piazza sono accorse diverse decine di persone di età differenti e sono stati sistemati seggiolini bianchi e azzurri per i manifestanti più anziani. Tra le bandiere sventolate campeggiano principalmente quella del Partito comunista italiano e quella del Comitato No inceneritore ma tra i dimostranti, che recentemente si sono aggregati nella “Unione dei comitati contro l’inceneritore” sono presenti anche attivisti del Movimento 5 stelle.

La protesta prevede una serie di interventi di esperti e quindi, dietro la statua del Marc’Aurelio sono stati sistemati un microfono e casse acustiche. Dopo gli interventi tecnici sarà lasciata la parola ai rappresentanti politici accorsi in piazza. “Siamo fermamente contrari a tecnologie obsolete come l’inceneritore di Gualtieri e siamo assolutamente favorevoli al riuso e al riciclo delle materie prime e seconde che con il mega impianto verrebbero, invece, incenerite per centinaia di migliaia tonnellate ogni anno per oltre trent’anni”, hanno spiegato alcuni esponenti dell’Unione dei comitati contro l’inceneritore. “Si tratta di un’operazione decisamente in contrasto con i principi dell’Unione europea in materia. E questo è per noi un dovere morale verso le future generazioni”, hanno concluso.

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