Scuola/Lazio: si riparte con gli universitari in tenda e le insegnanti in piazza

Montate di nuovo le tende in segno di protesta contro il caro affitti davanti all’ente regionale Disco Lazio. Proteste del personale asili nido e scuole materne per il lavoro povero e precario.

La protesta degli studenti davanti alla sede dell'ente regionale che gestisce le case nei pressi dell'Università La Sapienza.

A parte qualche scuola, come i licei Visconti e Montale di Roma, che hanno aperto i battenti prima del tempo, è fissato per domani il rientro in classe per quasi 700 mila alunni nel Lazio, che si aggiungono agli universitari che stanno ritornando nelle aule per esami e test di ingresso, in attesa dell’avvio dell’anno accademico. Gran fermento ma anche problemi tra i banchi. 

Gli studenti universitari, stamattina, alla Sapienza hanno montato di nuovo le tende in segno di protesta contro il caro affitti. Due tende verdi con scritto sopra “Stanchi di attendere” e “Studentati pubblici ed equo canone” sono state posizionate dall’organizzazione studentesca Cambiare rotta davanti all’ingresso di Disco Lazio, l’ente regionale che gestisce le case per studenti e in generale tutela il diritto allo studio universitario. Alcuni cartelli sono stati appesi alla ringhiera: “Ripristinare l’equo canone” e “Stanchi di attendere, casa studio reddito”. “Abbiamo indetto una mobilitazione nazionale per il diritto allo studio e diritto alla casa, che sono estremamente legati”, ha spiegato Alice, una delle organizzatrici dell’iniziativa. “L’anno è ripartito – ha sottolineato – ma le problematiche strutturali legate al caro affitti non sono state risolte”.

Poco distante, in piazza Santissimi Apostoli, sono scesi in piazza insegnanti, assistenti ed educatrici degli asili nido e delle scuole materne. La protesta, organizzata da Fp Cgil, fa eco a quella dei giorni scorsi svolta dai Cobas scuola in Campidoglio. Tra striscioni e slogan, una delegazione di manifestanti è stata ricevuta in prefettura. “Nel corso dell’incontro – hanno chiarito dal sindacato – abbiamo chiesto al prefetto di Roma di farsi carico di rappresentare presso il governo e le autorità nazionali la necessità della introduzione del profilo professionale dell’assistente per la autonomia e la comunicazione, nei ruoli del personale scolastico superando le gare al massimo ribasso che tagliano sulla qualità e producono lavoro povero e precarietà”.

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