Università: a Roma 240 nuovi letti per studenti La Sapienza

Rocca "istruzione diritto tutti"

Il presidio degli studenti all'università La Sapienza.

Una struttura con 240 nuovi posti letto per gli studenti e le studentesse dell’università La Sapienza di Roma, che porterà il nome del linguista Luca Serianni, scomparso meno di un anno fa. È l’edificio del complesso ex Regina Elena a Roma, completamente ristrutturato e destinato a residenze universitarie. A svelare la targa durante la cerimonia di intitolazione, sono stati il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca e la rettrice Antonella Polimeni. L’edificio, di 9.600 metri quadrati di superficie lorda – corrispondenti a 8.200 metri quadri di superficie utile interna – è il più grande dei sette che compongono il complesso edilizio e si sviluppa su quattro livelli fuori terra ed un piano interrato. La struttura offre 166 camere tra singole e doppie, ognuna con bagno privato, per un totale di 240 posti letto; a disposizione degli studenti, aule per la didattica, sale studio e spazi comuni per la socialità, ma anche cucine attrezzate e locali di servizio.

“Questa è una bella giornata in un momento in cui c’è l’esigenza degli alloggi universitari. Come Regione Lazio abbiamo messo 4 milioni in più nelle residenze universitarie e stiamo individuando nuovi edifici da dedicare agli studentati – ha detto il presidente Rocca -. Inoltre, abbiamo anche alzato il tetto Isee per poter accedere a questi servizi, perché comunque sono tante le famiglie a rischio povertà e che hanno difficoltà nell’affrontare le spese universitarie. Quindi anche queste iniziative vogliamo garantire il diritto allo studio per tutti”, ha concluso Rocca. L’università La Sapienza “è in prima linea per il diritto allo studio – ha dichiarato la rettrice Antonella Polimeni -. Il nostro impegno per garantire posti alloggio sicuri, accoglienti, e soprattutto accessibili a chi ha minori possibilità o per i più meritevoli è ben delineato da un programma di interventi edilizi: ricordo che sono in corso di realizzazione le residenze di via Osoppo, quelle di via Palestro, dell’ex dopolavoro in Città universitaria e quelle del Polo Pontino di Latina. È inoltre prevista nell’area dell’ex Sdo di Pietralata la realizzazione di un ulteriore studentato da 240 posti che sarà gestito da Lazio Disco, intervento di cui Sapienza è stata promotrice curando fino alla progettazione definitiva e avendo messo a disposizione il terreno su cui sorgerà l’edificio”, ha concluso.

Il complesso ex Regina Elena, articolato in sette edifici, si estende su una superficie complessiva lorda di circa 24.500 metri quadrati, con una pertinenza esterna di circa 2.500 metri quadrati. Parte di questo patrimonio edilizio è stato dichiarato di particolare interesse storico-artistico, e risale alla progettualità e alla forte trasformazione di cui il quadrante della città fu oggetto, a partire dai primi del Novecento, con i limitrofi insediamenti del Policlinico Umberto I (anni 1915-22), della Città Universitaria (anni 1932-35), dell’Istituto Superiore di Sanità (anni 1933-34) e degli Istituti Fisioterapici Ospedalieri che furono inaugurati ufficialmente nel 1933 dalla Regina a cui devono il loro nome. Luca Serianni, linguista e filologo, è stato docente emerito della Sapienza, socio dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia dei Lincei, vicepresidente della società Dante Alighieri, autore di molti volumi e pubblicazioni dedicate alla linguistica. Tra i riconoscimenti internazionali aveva ricevuto la laurea honoris causa dall’Università di Valladolid e il dottorato honoris causa dell’Università di Atene. Dopo la sua ultima lezione da docente di Storia della lingua italiana nel 2017, ha continuato a partecipare ad attività di ricerca e programmi didattici, fino alla sua improvvisa scomparsa a luglio dello scorso anno, in seguito a un incidente.

“Luca Serianni, un docente esemplare, è stata una persona istintivamente gentile, affabile, generosa e disponibile. Sinceramente dedita a tutti coloro ai quali trasmetteva qualcosa, fosse un insegnamento o un pensiero o un’idea o, più semplicemente, una parola – aggiunge la Rettrice – Vogliamo che resti tangibilmente presente nella comunità studentesca che tanto lo ha amato: per questo abbiamo scelto di intitolargli la nostra Residenza”.

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