Olocausto: Viaggio Memoria Roma, prima giornata a Cracovia per 200 studenti

Per l’assessore alla cultura Gotor l’iniziativa del Campidoglio serve ad attivare gli anticorpi contro l'intolleranza, l'antisemitismo, le barbarie che rischiano sempre di ritornare

Viaggio della Memoria 2023, 200 studenti romani a Cracovia
Oltre 200 studenti sono atterrati questa mattina a Cracovia per il Viaggio della Memoria organizzato da Roma Capitale e dalla Città Metropolitana, con la collaborazione della Fondazione Museo della Shoah e della Comunità Ebraica di Roma.

Oltre 200 studenti sono giunti a a Cracovia per il Viaggio della Memoria organizzato da Roma Capitale e dalla Città Metropolitana, con la collaborazione della Fondazione Museo della Shoah e della Comunità Ebraica di Roma. La prima tappa per gli studenti delle otto scuole superiori capitoline e dell’area metropolitana è stata la Sinagoga Tempel nel quartiere ebraico Kazimierz dove le istituzioni di Roma Capitale e della Comunità ebraica di Roma hanno portato i loro saluti.

Tra i presenti il vicesindaco della Città Metropolitana di Roma, Pierluigi Sanna; l’assessore capitolino alla Cultura, Miguel Gotor, l’ambasciatore Italiano in Polonia, Luca Franchetti, il presidente della Fondazione della Shoah, Mario Venezia e la vicepresidente della Comunità ebraica di Roma, Antonella Di Castro. Insieme a loro anche i sopravvissuti all’Olocausto Sami Modiano e Tatiana Bucci, che accompagneranno gli studenti nel corso del viaggio, portando la loro testimonianza.

“Dobbiamo ricordare, ascoltare, conoscere e ragionare affinché tutto ciò che è successo sia uno strumento prezioso che dobbiamo mettere in campo per attivare i nostri anticorpi contro l’intolleranza, l’antisemitismo, le barbarie che rischiano sempre di ritornare. Assicurandoci che quanto accaduto non debba accadere mai più”, ha spiegato Gotor. “Siamo qui anche perché oltre a essere la metafora del male, Auschwitz è un luogo fisico e materiale che esiste concretamente, ha cancelli e filo spinato dove vivevano prigionieri e forni crematori dove venivano eliminate centinaia di migliaia di persone, cittadini innocenti furono colpiti in questo luogo di morte”, ha aggiunto.

Un ricordo è arrivato anche dal sopravvissuto Sami Modiano nel corso della visita alla Sinagoga Tempel. “Ero un ragazzo di 13 anni che ha lasciato tutto nei campi di sterminino – ha detto -. Sono uscito solo, solo al mondo. Quando sono uscito da quell’inferno che si chiama fabbrica della morte mi sono chiesto perché proprio io. Mi sono sentito colpevole, mi sono sentito una persona che non doveva essere là, ma insieme a tutti gli altri. E allora questo ‘perché io’ mi ha fatto capire avrei avuto un ruolo da svolgere”.

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