Fiera di Roma, i dipendenti scrivono a Colomban

Appello a non chiudere l'ente il giorno dopo il piano partecipate. "Saremo l'unica Capitale senza fiera, non buttatela via"

Il giorno dopo l’annuncio del Campidoglio di voler dismettere Fiera di Roma, mediante un’uscita dal capitale azionario, arriva l’accorato appello dei dipendenti dell’ente guidato da Pietro Piccinetti all’assessore alle Partecipate Massimo Colomban.

“Come cittadini, prima ancora che come dipendenti di Fiera Roma, non possiamo che concordare con quanto affermato: le partecipate vanno rese efficienti e, laddove questo non sia possibile, le stesse – con coraggio – devono essere chiuse. Allo stesso modo è legittimo che il Sindaco, come qualunque altro socio, sia libero di fare del proprio pacchetto azionario ciò che meglio crede”, si legge in una lettera firmata da tutti i lavoratori di Fiera.

“Tuttavia la decisione ci rammarica. In Europa tutti i sistemi fieristici sono partecipati dalle municipalità, in quanto strumenti di sviluppo economico territoriale. A Roma questa opportunità non è stata colta e la città, nei prossimi anni, sarà l’unica capitale europea a non governare un proprio sistema fieristico. Una politica industriale attenta è chiamata a valutare con prudenza la chiusura di un indotto che a Roma ha generato per difetto, in 10 anni, da 2,5 a 45 miliardi di Euro di ricchezza (da 10 a 18 volte il fatturato). Non lo diciamo noi, ma il CermesS dell’Università Bocconi, il più accreditato centro di ricerca italiano sui sistemi fieristici”.

Di qui l’accusa a un’amministrazione mai veramente al fianco di Fiera. “Noi non ci nascondiamo e siamo disposti ad assumerci le responsabilità che ci riguardano, ma Fiera Roma è un progetto dalle numerose lacune e allora lo facciano anche gli altri, amministratori e soci, lo faccia Roma Capitale che in quel ‘pozzo senza fondo’ non ha messo un euro: mai un aumento di capitale, mai una decisione di politica industriale, mai un supporto all’attività fieristica, per non parlare della mancata valorizzazione dell’area ex fiera protrattasi colpevolmente per anni e anni”.

Nella missiva i dipendenti “ringraziano quei soci (Regione e Cciaa, ndr) che hanno sostenuto il nostro Concordato Preventivo, un passo indispensabile per il mantenimento del lavoro. Signor Assessore, non lasciamo passare inutilmente questo tempo di novità. La crisi economica e morale che viviamo è terreno fertile per il malaffare. Il rilancio economico ed occupazionale, unito ad una visione strategica, è un potente antidoto. I segnali di un nuovo corso in Fiera di Roma ci sono e lo testimonia l’intensa attività di questi ultimi mesi. Per questo, Fiera Roma, come tutte le fiere al mondo, può essere volàno di ricchezza e di sviluppo. La utilizzi, invece di buttarla via”.

 

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