Ma cosa ci dice il cervello, l’agente Cortellesi contro la maleducazione al cinema

L'attrice è una 007 che punisce chi non rispetta i suoi quattro amici nel film di Riccardo Milani in sala il 18 aprile. Nel cast anche Fresi, Marchioni, Pandolfi e Mascino

L'agente speciale Paola Cortellesi rieduca le persone maleducate nel film Ma che ci dice il cervello al cinema dal 18 aprile © Claudio Iannone

Ma cosa ci dice il cervello è la nuova commedia con Paola Cortellesi diretta da Riccardo Milani, la coppia campione d’incassi con Come un gatto in tangenziale che in questo film attacca tic e carttivi comportamenti della nostra società attuale. Nel cast ci sono anche Stefano Fresi, Vinicio Marchioni, Claudia Pandolfi, Lucia Mascino, Ricky Memphis, Paola Minaccioni e Carla Signoris. Il film sarà in sala il 18 aprile.

Giovanna è un’impiegata del Ministero, una donna dimessa quasi noiosa, mamma di Martina. Come contraltare vive con un’esuberante mamma e un marito che è un top gun, ma Giovanna è in realtà un’agente segreto e metterà le sue abilità al servizio dei suoi più cari amici, quattro ex compagni del liceo, vittime di soprusi quotidianamente. 

Ma come ci dice il cervello è la nuova commedia di Riccardo Milani, il regista non ha avuto difficoltà a trovare l’ispirazione:

“Mentre scrivevamo il film siamo stati supportati da episodi quotidiani che si allacciavano alla storia, abbiamo preso quello che abbiamo visto e l’abbiamo messo in questa sceneggiatura per raccontare un momento del paese in cui c’è poco da divertirsi, c’è l’abitudine del mancato rispetto delle competenze, il paese va su questa direzione”.

Una commedia per raccontare un paese alla deriva dove la maleducazione non risparmia nessuno:

“Non c’è differenza di genere – spiega Paola Cortellesi – la maleducazione non risparmia nessuno, non ha ceto sociale. L’abbiamo voluto raccontare in modo umoristico, quello che accade ce lo racconta la cronaca: i mestieri importanti formativi, medici o insegnanti, sono scavalcati, vessati trattati con grande aggressività. Quello che capita per strada succede a tutti, possiamo essere vittime e carnefici, era una piccola riflessione su quanto possiamo essere carnefici”.

Stefano Fresi nel film interpreta Roberto, l’ex cotta liceale della protagonista oggi insegnante e vittima continua dei soprusi dei suoi alunni. Per l’attore romano i professori dovrebbero imparare l’auto difesa, mentre Lucia Mascino interpreta un’altra categoria spesso vittima di angherie: i medici.

“È un sogno avere il servizio segreto al servizio del cittadino, tutti vorrebbero avere una Giovanna, il discorso sulla maleducazione penso che tutto cambia, anche gli usi e i costumi delle persone”. 

Il capo dell’agente segreto Giovanna è interpretato da Remo Girone, Ma cosa ci dice il cervello riprende la tradizione di una certa commedia all’italiana:

“Questo è un film che viene da una tradizione antica della commedia italiana, in latino si direbbe ridendo castiga mores, è la seconda commedia che realizzo con Riccardo: è un film pieno d’amore, il film mi ha fatto molto ridere, ma anche mi ha commosso.  C’è un amore profondo, mi ha commosso e mi è piaciuto”.

Ricky Memphis interpreta il “so tutto io” e dà una testata all’allenatore di calcio Marco, interpretato da Vinicio Marchioni:

“I film di Milani sono legati alla realtà, una mossa in più per conquistare il pubblico. È pieno di contenuti, se un film riesce a farti ridere così tanto”.

Paola Minaccioni è la protagonista di alcune delle scene più esilaranti del film dando il volto alla maleducata signora Ruggiero nel film, un personaggio che ha lanciato il lato arrogante dell’attrice romana:

Giampaolo Morelli è il marito Top Gun dell’agente segreto Giovanna, l’unico a conoscere il suo segreto. Di lui è innamoratissima la mamma di Giovanna interpretata da Carla Signoris:

“Sono la mamma di Paola, ma siamo coetanee mi sono invecchiata parecchio per agevolare il film, io spingevo per averla fatta a 13 anni, poi siamo arrivati al compromesso di 16. È sempre un piacere lavorare con tutti gli altri, sono stata solo ai Parioli, però vestita da Abba, ma sono felice di poter dire: mio Dio ho partorito Rambo”.

Claudia Pandolfi, invece, interpreta Tamara la hostess ed ex migliore amica di Giovanna, per l’attrice è sempre un’emozione particolare tornare a recitare per il regista che per primo le ha chiesto di recitare. Lei e gli altri quattro amici partono per una vacanza a Siviglia, la seconda parte della commedia “spy” di Riccardo Milani che non lancia nessun messaggio con Ma che ti dice il cervello:

“Un film non si assume molte responsabilità, l’ignoranza è un problema, la maleducazione, la convivenza è un problema. La nostra intenzione era l’affetto per questo paese, il ceto sociale non fa differenza ed è lo spirito di connivenza che ci aiuta a vivere. Abbiamo messo nel film una ferita aperta del paese: aver perso il senso della convivenza attraversa diversi stati sociali, età, regioni”.

La storia si svolge a Roma, una città simbolo del Paese alla deriva al centro del film di Milani, mentre per preparare il suo ruolo Paola Cortellesi ha incontrato alcune mamme agenti segrete:

“Abbiamo chiesto come fanno a conciliare il loro privato con un lavoro del genere, in cui non si fanno notare. Una mamma non stimata dai propri figli per il mestiere che fa, abbiamo descritto il senso etico di queste persone, non ricevi la gloria o la soddisfazione personale. Ci piaceva raccontare una storia che parlasse della convivenza civile”.

La coppia è reduce dal successo al botteghino di Come un gatto in tangenziale:

“C’è l’impegno di tutti, non è solo il mio – spiega Cortellesi – in una squadra c’è il centravanti quello che segna, dietro c’è una squadra che lavora e continua a lavorare, se avremo successo sarà merito di tutti se non l’avremo la colpa sarà di di tutti mica solo mia. Se pensi ai risultati precedenti, non puoi fare un film pensando al risultato, ti auguri che la storia arrivi a più persone possibili, speriamo che le persone si rispecchino in questa storia, pensando già al risultato ti taglia le gambe”. 

Per l’attrice c’è stata anche una preparazione fisica e ha dovuto imparare a dire in arabo, c’è sabbia nel motore:

“Sono 15 i personaggi che interpreto, le acrobazie hanno richiesto due mesi di allenamento con uno stunt coordinator. Tom (Cruise) la prenderà malissimo, quando ho fatto il salto, anche lui vola con i cavi, ma lui fa la sbracciatona coatta. Alla fine ho scoattato come lui. Le tante persone che interpreto sono state create da un team che ha coinvolto trucco e costumi”.

Ma cosa ci dice il cervello è forse meno cattiva rispetto alle altre commedie di Milani:

“La cattiveria c’è, la cosa che non mi piace e non ci piace e fare il cattivismo gratuito, alcuni dei nostri personaggi hanno una condizione, altri hanno un riscatto, non è un happy ending. È una storia popolare, il film che ci piace fare, un’idea di riscatto può fare molto bene”.

Seppur riuscita meno delle altre commedie di Milani, Cosa ti dice il cervello diverte e fa riflettere. Ma cosa ci dice il cervello vi aspetta al cinema dal 18 aprile, prodotta da Wildside e distribuita da Vision Distribution.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014