Per ogni buona notizia ne arriva anche una cattiva. Perlomeno se l’argomento in questione è lo stato delle periferie romane. Il punto della situazione è stato fatto questa mattina dal capo della Polizia Franco Gabrielli, ascoltato dai deputati della commisione parlamentare incaricata di vigilare sulla riqualificazione delle aree metropolitane a rischio. Un intervento che arriva a poche ora dalla decisione del Campidoglio di stanziare 18 milioni di euro per il recupero delle periferie romane, per i quali il Comune destina fondi pari a quelli sbloccati da comuni ben più piccoli, come Andria (Puglia).
Cominciando dalle buone notizie “a Roma, dal 2015, i reati sono in calo del 15%, con l’andamento della sicurezza rilevata – ha detto Gabrielli – che
conosce un segno marcatamente positivo”. Il capo della polizia ha poi spiegato come tra le periferie romane con alto tasso di criticità ci sono San
Basilio, Tor Sapienza, Ponte di Nona, Tor Bella Monaca. Altra nota positiva, i beni sottratti ai clan malavitosi. A Roma “le misure di prevenzione patrimoniale applicate hanno consentito di sottrarre ai sodalizi delinquenziali beni di un valore superiore agli 830 milioni di euro“, ha precisato Gabrielli.
Fin qui i risultati raggiunti nel corso del 2016. Le brutte notizie arrivano invece dai fronti abusivismo e carenza di organico nelle aree maggiormente difficili. Il fenomeno delle occupazioni abusive – ha sottolineato Gabrielli – si è accentuato in questi anni di crisi a Roma, e a questa criticità sono più esposte nelle medesime quattro periferie: Tor Sapienza, Ponte di Nona, Tor Bella Monaca e San Basilio, “queste ultime in maniera piu’ marcata”.
In particolare “nella zona di San Basilio e Tor Sapienza la rete dei presidi territoriali di polizia è assicurata, oltre che da due stazioni dell’Arma dei carabinieri, dal commissariato di pubblica sicurezza San Basilio che oggi conta su una dotazione effettiva di 81 unità. Si tratta di un organico che presenta alcuni vuoti”.