Sky, Zappia dà forfait in Regione. Ira sindacati

L'azienda era attesa in audizione. Giallo sul tavolo coi lavoratori. I sindacati: nessun confronto in atto. E intanto Sky Italia annuncia utili boom

La vicenda Sky ha un che di clamoroso ormai. Questa mattina l’amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Zappia, era atteso alla Regione Lazio per riferire alla commissione di vigilanza sul pluralismo sulle intenzioni della media company di spostare a Milano gli uffici di Roma, sulla via Salaria, licenziando al contempo 120 persone. Ma l’azienda ha dato forfait, non presentandosi davanti ai consiglieri della commissione. Il tutto mentre la branch italiana del gruppo di Rupert Murdoch annunciava una semestrale in crescita, con utili e ricavi record.

Intorno alle 11 i consiglieri della commissione vigilanza, presieduta da Giuseppe Cangemi, erano assiepati in attesa che i vertici di Sky Italia facessero il loro ingresso. E invece, come è in grado di raccontare Radiocolonna.it, al posto dei dirigenti è arrivata una lettera, spedita da Milano direttamente a Cangemi, in cui l’azienda annunciava il suo forfait.

Nella missiva, come hanno riferito alcune fonti sindacali, la media company avrebbe motivato la sua assenza col fatto “di essere impegnata in un tavolo di trattativa con i sindacati” e rendendo dunque “prematura” l’audizione. Peccato che le medesime fonti abbiano categoricamente smentito l’apertura di un confronto. “Non c’è nessun tavolo, ancora non siamo stati ancora convocati. E’ vergognosa questa situazione, sono degli arroganti“, hanno spiegato ambienti sindacali. I rappresentanti dei lavoratori erano infatti stati invitati dalla stessa commissione per essere ascoltati, insieme al management dell’azienda. Ma solo una delle due parti convenute non si è presentata all’appello.

A rendere ancora più incandescente il clima intorno a Sky, i risultati relativi al primo semestre dell’anno 2016-2017. I ricavi della divisione italiana sono saliti del 9%, mentre i profitti operativi hanno fatto segnare una crescita addirittura a tripla cifra, del 141%. Numeri che stridono col la decisione dell’azienda di lasciare a casa decine di persone.

“Oggi veniamo a sapere che il gruppo Sky ha un boom di utili in Italia e come conseguenza si chiude il centro di produzione di Roma, si trasferiscono energie e figure altamente qualificate a Milano e si annunciano esuberi tra il personale. Ma vi pare possibile?”, si è chiesto il deputato di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.

Duro anche il consigliere grillino Devid Porrello, per il quale “la vicenda ha dell’incredibile: un’azienda sana, che si vanta per l’aumento del fatturato e del numero di abbonati come fa Sky licenzia 120 lavoratori e ne trasferisce 300 da Roma a Milano senza considerare il danno arrecato alle famiglie e al tessuto sociale, imprenditoriale ed economico della Capitale e della regione che la ospita. La scelta di Sky rappresenta un pericoloso precedente e mi stupisce il silenzio che sta accompagnando la vicenda perché questo modus operandi potrebbe allargarsi anche ad altri operatori dell’informazione”.

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