Lazio: al via bonifica Valle del Sacco, un anno di lavori per 72 chilometri quadrati di terra

L'intervento avrà un costo di 7 milioni di euro

Nell'immagine la valle del Sacco

Una discarica “al contrario” per contenere il terreno contaminato della Valle del Sacco, e prelevare quello pulito. Questa la tecnica utilizzata per la messa in sicurezza e la bonifica del sito Arpa 2 a Colleferro, in provincia di Roma. Il tempo stimato per l’intervento è di 380 giorni, e avrà un costo di 7 milioni di euro, di cui l’80 per cento sarà a carico della società Secosvim, mentre il restante 20 sarà a carico della Regione. I lavori sono già partiti e termineranno tra poco più di un anno, e coinvolgono un’area dove nel 2005, in seguito al rinvenimento di alte concentrazioni di esaclorocicloesano in campioni di latte prelevati presso aziende zootecniche, è stato decretato dal presidente del Consiglio dei ministri lo stato di emergenza socio-economico-ambientale. Inizialmente il territorio interessato è stato quello dei Comuni di Colleferro, Segni e Gavignano in provincia di Roma, e dei Comuni di Paliano, Anagni, Ferentino, Sgurgola, Morolo e Supino, in provincia di Frosinone.

L’area è stata successivamente estesa fino a comprendere un’estensione totale di oltre 72 chilometri quadrati. Da allora, l’intera zona ha vissuto una profonda crisi economica, con la fuga di numerose aziende e la mancanza di nuovi investimenti. Questa mattina, in concomitanza con l’avvio dei lavori, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha svolto un sopralluogo nell’area del cantiere, accompagnato dagli assessori all’Ambiente Elena Palazzo e al Ciclo dei Rifiuti Fabrizio Ghera, dai tecnici della direzione Bonifiche e Ciclo dei Rifiuti e dal direttore di Arpa Lazio, Tommaso Aureli e dalla la direttrice del Ciclo dei rifiuti della Regione Lazio, Wanda D’Ercole.

“Era ora, questo è un territorio che ha sofferto tantissimo, da quando sono presidente questa è una delle più grandi soddisfazioni”, ha affermato il presidente Rocca. “Ringrazio gli assessori Ghera e Palazzo, è stato fatto un lavoro di squadra enorme. Questa è un’area ferita, umiliata e mortificata, e noi vogliamo fare in modo che queste comunità tornino a godere in pienezza dei loro territori, riportando anche il benessere economico, e quindi che si possa tornare a investire in sicurezza in queste terre così belle anche. È una giornata di soddisfazione”. L’intervento di messa in sicurezza dell’area prevede la costruzione di quella che è stata definita una “discarica al contrario”. “In genere prima si costruisce la discarica e poi ci si mettono i rifiuti dentro, mentre qui i rifiuti ce li abbiamo già e ci costruiamo intorno una discarica – ha spiegato la direttrice del Ciclo dei rifiuti della Regione Lazio, Wanda D’Ercole -. Qui rimarrà tutto il terreno contaminato e diventerà una discarica di rifiuti speciali e pericolosi. Per farlo andremo prima a spostare i rifiuti, dopodiché costruiremo la base, e infine ci rimetteremo sopra, per strati, il terreno contaminato, per poi coprirlo con il capping. In questo momento noi stiamo realizzando le opere provvisionali per mettere in sicurezza l’area di cantiere, quello che sarà l’invaso della discarica, perché dobbiamo evitare che continui a scorrere l’acqua. Per questo faremo un diaframma verticale infisso nel terreno per 23 metri fino a intercettare una zona dove non c’è scorrimento di acqua. Dopodiché, per settori, il terreno non contaminato verrà preso e messo in delle baie dove verrà caratterizzato, per verificare che sia effettivamente pulito. In parte poi servirà per fare il capping di quest’area e per riempire altri buchi quando faremo gli scavi di altri terreni che si stanno bonificando. L’intervento infatti, prevede, oltre quello di Arpa 2, altri sei interventi localizzati nel comprensorio industriale di Colleferro. Verrà fatta la bonifica, ci saranno 50 mila metri cubi di terreno contaminato, e noi daremo loro altrettanti metri cubi di terreno pulito”. “Da alcune settimane è iniziato l’intervento di bonifica in questo sito – ha spiegato l’assessore Ghera -. La Regione Lazio sta portando avanti altri 7 interventi con fondi ministeriali che abbiamo attivato e gli uffici stanno lavorando celermente per trovare le soluzioni adeguate. Questo è l’intervento più importante perché da qui è partito l’inquinamento e tutte le problematiche che ben conosciamo. Bisogna continuare con la collaborazione con gli enti locali che hanno vissuto un problema così grave sia in provincia di Roma che in provincia di Frosinone”.

“Questa è una giornata dall’alto valore simbolico, la Regione Lazio con orgoglio è qui a ricordare ai cittadini che non li abbiamo dimenticati e stiamo dando il via a un’azione concreta che è quello della bonifica – ha sottolineato l’assessore Palazzo -. Finalmente riconsegniamo una dignità al territorio e ai cittadini che per anni hanno subito l’umiliazione di uno stato di emergenza ambientale davvero drammatico. L’obiettivo finale sarà quello di proporre una riperimetrazione del sito di interesse nazionale. Grazie a questa riperimetrazione si darà anche il via a un nuovo sviluppo economico. Non dimentichiamo che questa situazione ha portato le aziende a scappare, ha portato a questo territorio a non avere nessun tipo di nuovo investimento. C’è quindi una rigenerazione dell’economia, che diventa sociale”. “Oggi si apre il secondo cantiere, dopo quello di Arpa 1, una bonifica che va avanti incessantemente e riguarda una parte sempre più ampia del territorio inquinato dalla vecchia fabbrica dopo la seconda guerra mondiale – sono state le parole del sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna -. Una bella esperienza di collaborazione tra il privato, che finanzierà l’80 per cento dell’intervento, la Regione, che metterà il 20 per cento dei fondi necessari, il comune di Colleferro e aziende che si cimentano in un’operazione molto all’avanguardia dal punto di vista tecnico e ci inserisce tra i primi siti italiani a portare a casa un risultato del genere”.

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