Covid, varianti in corsa ma nessuno ce ne parla in modo chiaro

Eris e non Eris e tutte possibili le varianti colpiscono l'Italia. Il problema è che le notizie che ci arrivano sono frammentate e nebulose e questo è più pericoloso di qualunque virus. Arriva il vaccino ma anche sulla sua validità sappiamo troppo poco

Mentre la variante Eris continua il suo cammino di contagi, ecco che arriva la nuova variante Pirola e colpisce a man bassa.

Hanno un bel dire “niente allarmismi” ma noi che viaggiamo con il tampone in tasca dal lontano 21 febbraio 2020 siamo allarmati, eccome.

Le cronache parlano di circa 6.000 contagiati in Lazio ma sono dati del tutto inaffidabili per il semplice fatto che, se prima, per fare il tampone si andava in farmacia e quindi i risultati erano monitorati ora c’è “l’autodiagnosi” e praticamente tutti sanno come fare il test. Quindi la reale incidenza del virus resta sconosciuta e nessun tracciamento e rilevazione possono supportare un quadro clinico attendibile.

E poi, tutto sommato, se ne parla troppo poco e nessuna linea guida su cure e prevenzione da adottare viene confermata. Ci dobbiamo rifare alle lunghe diatribe degli anni passati e setacciare la pratica che, alla fine ne è uscita vincitrice. Possiamo suggerire, senza voler essere medici, di rileggere con attenzione quanto scritto e pubblicato, in merito, dall’Istituto Mario Negri Bergamo.

Riascoltiamo le interviste rilasciate dal prof Giuseppe Remuzzi e dal dr Fredy Suter che hanno veramente sovvertito l’approccio e la metodologia farmacologica in caso di coronavirus.

Alcuni illustri studiosi, ora, parlano di circa 260 possibili varianti di Covid e dato che la 4a dose di vaccino ha avuto pochissimo seguito sui pazienti (circa l’8% della popolazione da 0 a 100 anni) è facile immaginare che, ad oggi, l’Italia si trovi con uno scudo protettivo troppo sottile .

Va evidenziato che iniziano ad arrivare nelle regioni le prime dosi di vaccino altamente consigliato ad anziani, fragili e gli ultrafragili.

Pare che questo nuovo vaccino sia valido per tutte le varianti presenti e in arrivo. Questa affermazione, diciamola tutta, ci lascia perplessi e forse un pò increduli tanto che il prof Matteo Bassetti dichiara: “I miei figli e mia moglie non si vaccineranno”. Sempre lapidario Bassetti che va controcorrente rispetto alle posizioni Usa che sostengono la validità di un unico vaccino valido per tutte le età e per tutte le forme di coronavirus.

A noi piacerebbe che per questa 5a fase si cominciasse a parlare di “richiamo” modulato per età e natura della variante.

Ci piacerebbe anche che non si continuasse a definire l’attuale nuova ondata infettiva come “poco più di un’influenza”. Lo sarà anche ma ce lo devono dimostrare con degli studi da cui far discendere cure e prevenzioni.

La vera influenza, non ci sono santi, arriverà a breve come in ogni inverno che si rispetti.

Non dimentichiamo, poi, il fattore climatico che per il momento mette in relativa pausa le varie infezioni.

Ci aspettiamo sull’argomento, quindi e con urgenza, maggior attenzione da parte dei media e maggiori informazioni da parte dei medici.

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