Non sono giocattoli, non devono essere uno sfizio o peggio una moda, non devono diventare per forza umanoidi; sono cani, ma sotto il loro pelo c’è un'”anima” sincera e completamente dedicata a noi che guai a sentirci solo padroni e non amici.
Il 26 agosto è la Giornata Mondiale del Cane per ricordarci quanto sa darci in termini di fedeltà vera e di amore incondizionato.
Eppure a questo compagno che abbiamo voluto e cercato, troppo spesso viene riservata una vita di sofferenze, maltrattamenti e trascuratezza; pensate che nel solo mese di luglio di quest’anno sono stati abbandonati oltre 3.000 cani e se estendiamo i dati all’intero anno arriviamo alla cifra impressionante di circa 50.000. Sono dati incredibili perchè le valutazioni vengono fatte solo sugli animali ritrovati e su quelli microchippati per tutti gli altri, invece, si apre l’inferno della ricerca della sopravvivenza, della fame e della sete, delle malattie e, perchè no anche delle crudeltà da parte di persone sadiche.
In Italia si contavano, nel ’24, circa 9 mln di cani con regolare microchip (dati Assalco-Zoomark), come a dire che, grosso modo, il 42% dei connazionali ha un cane.
Dopo tanti tira e molla il 6 giugno ’25 è stata approvata la “legge Brambilla” che apporta delle modifiche al Codice Penale e ad altre leggi per aumentare le pene per reati legati al maltrattamento, uccisione e sfruttamento degli animali, con l’aggiunta di sanzioni per il traffico illecito di cuccioli, il combattimento tra animali e la diffusione di video di maltrattamenti sui social media. Parliamo di inasprimento delle pene per maltrattamenti o peggio, traffici illeciti, combattimenti ai quali aggiungiamo la responsabilità civile e penale, l’obbligo di guinzaglio e museruola, l’abbandono e il disturbo della quiete pubblica. Tutti atteggiamenti a cui mai e poi mai una persona civile e cosciente si sentirebbe di derogare.
Quindi grazie all’onorevole Michela Vittoria Brambilla.
Se si potesse vorrei tanto che in questa legge ci fosse un’appendice, tanto seria quanto necessaria, rivolta principalmente a quelle istituzioni/enti pubblici cui spetta il compito di sensibilizzare e correggere comportamenti infami nei confronti, in questo caso, degli animali. Quel poco che abbiamo visto passare in TV viene da: Polizia di Stato, Polizia Municipale, associazioni e organizzazioni animaliste. Spot in numero minimo con pochissimi passaggi in video e quasi mai presenti su altri media, in più molti di questi appelli sono diffusi sui canali social, quindi devi andarli a cercare e per chi pensa di abbandonare il proprio cane, penso, sia l’ultima cosa cosa che passi per la testa.
Una campagna ben riuscita è #se non ti porto non parto che unisce adulti e figli in una lezione di civiltà e amore.
Ci sarà un ministero che nel lungo elenco dei suoi doveri e compiti si prenda la briga di educare al non abbandono dell’amico dell’uomo? Perchè una delle tante marche che producono alimenti, di grande prestigio, per pets non si fa carico di sensibilizzare gli umani a mettere da parte le smancerie alimentari a favore di una maggior consapevolezza e rispetto per il proprio compagno?
Poche cose mi danno un senso di consolante sicurezza come la fedeltà del mio cane (Konrad Lorenz)