Piste ciclabili a Roma, per la Consulta assurde le proteste contro la mobilità dolce

Per Enzina Fasano, presidente dell’organismo, la città non può essere ostaggio delle auto, la cittadinanza è stata consultata

Piste ciclabili , via dei Cerchi
La ciclabile a via dei Cerchi

La realizzazione delle nuove ciclabili sta facendo nascere comitati di quartiere, gruppi spontanei di cittadini che si oppongono in nome dei posti auto aboliti e del traffico augmentation. Ma per Enzina Fasano, presidente della Consulta cittadina sulla mobilità di Roma, la città deve continuare “nel dare spazio alla mobilità dolce, a quella dedicata a ciclisti e pedoni”.

La destra ha cavalcato le proteste sulle ciclabili 

A Roma abbiamo 320 chilometri di piste ciclabili, molti però nelle ville storiche e dunque difficilmente utilizzabili per gli spostamenti lavorativi, e il Grab prevede di costruirne altri 50. Soprattutto i tratti su via Panama e via Guido Reni hanno sollevato le proteste di parte della cittadinanza, perché su via Guido Reni sono saltati un centinaio di posti auto, mentre a via Panama i lavori avrebbero provocato un aumento del traffico. E le proteste sono state cavalcate politicamente dalla destra, Fdi e Lega in primo luogo.

Tutelare ciclisti e pedoni 

“Ciclisti e pedoni hanno loro diritti , le città non possono essere ad appannaggio delle auto – dice Fasano – Chi non ha alternativa è giusto che possa muoversi in auto, ma chi ha un’altra possibilità  deve usare altri mezzi, ovvero quelli pubblici. E’ indispensabile però tutelare le utenze più deboli, ovvero ciclisti e pedoni, e questo lo puoi fare solo con le pedonalizzazioni e le piste ciclabili”.

Perché le contestazioni sulle piste ciclabili?

Le contestazioni di comitati e gruppi di cittadini si concentrano spesso sul fatto che non ci sarebbero state consultazioni sui percorsi del Grab e sulle relative ricadute sulla cittadinanza. Ma per Fasano, le consultazioni ci sono state, fatto sta che il Grande anello delle bici è stato pensato nel 2018. E il percorso dettagliato è consultabile sul web da tutti almeno dal 2019. Forse, aggiungiamo noi, una parte dei romani pensava che il progetto non sarebbe mai stato realizzato, e invece è stato il contrario.

Mezzo dietrofront sulla ciclabile di via Panama

Su via Panama, comunque, il Comune ha già fatto un mezzo passo indietro. Meno fermate dell’Atac, strada a due corsie per evitare che il traffico si blocchi e riduzione della larghezza della pista ciclabile che, alla fine, sarà comunque realtà seppur ridimensionata. Insomma, le proteste della popolazione sono servite. Ora bisognerà capire se il Campidoglio, e in particolare l’assessore alla Mobilità Patanè, vorrà rivedere anche la ciclabile di via Guido Reni in fase di costruzione. Un precedente c’è, In passato fu ripensata anche la ciclabile dentro la galleria Pasa sotto il Gianicolo, riducendo la ciclabile a una corsia. 

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