Omicidio Willy: il matrimonio di Pincarelli in carcere, aspetterà 7 anni per la notte di nozze

Il 26enne di Artena condannato a 21 di reclusione per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte si è sposato con una 32enne residente a Bracciano

L'arrivo della sposa al carcere di Civitavecchia.

Alla fine Mario Pincarelli, il 26enne di Artena condannato a 21 di reclusione per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, si è sposato nel carcere di Civitavecchia. La sposa – una 32enne residente a Bracciano, non 28enne come scritto nei giorni scorsi, che si è innamorata di lui guardandolo in televisione, ieri è arrivata alla casa circondariale a bordo di una 500 nera, vestita di rosa e con volto e capo coperti da un velo nero. C’è stato un momento di tensione quando un uomo che accompagnava la sposa ha aggredito un gruppo di giornalisti in attesa fuori dal carcere.

Le uniche parole che la donna ha pronunciato, in un brevissimo colloquio con l’agenzia Nova, sono state: “Credo in lui”. Ieri in carcere per le nozze è entrata senza dire neanche una parola. L’unica a rilasciare dichiarazioni è stata l’avvocata Loredana Mazzenga che ha difeso Pincarelli nei tre gradi di giudizio e che oggi è stata sua testimone di nozze. Una decina le persone che hanno partecipato al rito civile, officiato da un ufficiale giudiziario del Comune di Civitavecchia. Alla cerimonia c’erano entrambi i genitori della coppia e ovviamente i due sposi che per la prima volta si sono trovati l’uno di fronte all’altro per dire sì.

Pincarelli, a oggi, ha scontato meno di 4 dei 21 anni di carcere a cui è stato condannato, e i primi eventuali permessi premio scatteranno dopo l’espiazione della metà della pena. Vale a dire che soltanto tra circa 7 anni i due sposi potranno sperare di passare una notte insieme. Ma la situazione sembra non spaventare la ragazza che è “convinta, sorprendentemente convinta, di questa sua decisione”, ha detto Mazzenga. “Sa che ci vorrà del tempo prima che possa incontrarlo ma ha detto che lo aspetterà. Da donna e da avvocato le ho spiegato la vicenda. Sono una professionista ma anche un essere umano”, ha aggiunto.

Inevitabile, nel clima singolare della giornata, non pensare a Willy. “Pincarelli ha sempre avuto una parola per la famiglia di Willy. Fin dai giorni successivi alla vicenda”, ha detto l’avvocata. Il detenuto infatti ha scritto delle lettere alla famiglia della vittima. “E’ stato l’unico tra gli imputati a farlo, più che per chiedere scusa, per esprimere vicinanza alla famiglia”, ha concluso Mazzenga.

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