Rischia di chiudere a fine dicembre Dagnino, lo storico bar e pasticceria siciliana aperto nel 1954 a Roma. Riconosciuto come bottega storica, è ospitato nella galleria commerciale accanto a piazza Esedra, a due passi da via Nazionale e dalla stazione Termini. “Fin dai tempi della Dolce Vita, come dimostrano le foto che fanno parte del nostro archivio storico”, raccontano a Repubblica Roma dal locale, dove in questi giorni è in corso una mostra d’arte.
Gli attuali titolari, racconta il quotidiano romano, hanno ricevuto un avviso di sfratto da Finaval Spa, la società immobiliare che gestisce il patrimonio della famiglia Feltrinelli, che nello stesso edificio, ma con ingresso da via Vittorio Emanuele Orlando, ha una delle sue librerie romane. Il contratto d’affitto scade il 31 dicembre e la proprietà ha deciso di non rinnovarlo per rientrare in possesso delle mura.
Il mese scorso, Giannandrea Dagnino, figlio di Andrea e nipote di Alfredo, che a meta degli anni ’50 aprì la pasticceria, ha lanciato una petizione sulla piattaforma change.org per salvare uno degli “ultimi caffè storici rimasti a Roma“. Dagnino ha sottolineato come i nuovi gestori, i fratelli Cola, siano riuniti a farla rivivere “con grande amore e rispetto per la tradizione” e che con la chiusura si perderebbe anche un luogo che “è un piccolo capolavoro di architettura dell’epoca, annovera bellissimi specchi dipinti del pittore palermitano Alfonso Amorelli e una serie di sculture lignee unica nel suo genere in quanto rappresentante le nove province siciliane nei loro costumi tradizionali”.