La La Land, il secondo film di Damien Chazelle, potrebbe essere riassunto in un verso contenuto in una delle canzoni del musical: “Dedicato ai sognatori, per quanto possano sembrare stupidi, ai cuori che soffrono e ai casini che combiniamo”. A cantarla è Emma Stone, l’attrice che ha ottenuto la Coppa Volpi a Venezia 73 e il Golden Globe per la sua interpretazione di Mia Dolan, aspirante attrice che si barcamena fra un provino andato male e un caffè servito nel café degli studi di Warner Bros. La La Land è dedicato a tutti quelli che come lei hanno una passione che riscalda il cuore, è naturale che Mia perda la testa – con qualche titubanza iniziale – per il pianista jazz Sebastian, interpretato da Ryan Gosling.
La storia d’amore fra Mia e Sebastian, burrascosa, romantica, intensa e indimenticabile è al centro di La La Land, il film che ha segnato il record per i Golden Globe vinti, sette su sette nomination: miglior regia e sceneggiatura a Damien Chazelle, miglior film, colonna sonora e canzone originale e ai due attori protagonisti. Damien Chazelle, il giovanissimo talento torna a dirigere un film dedicato alla vita e all’arte dopo il capolavoro Whiplash. La La Land è però molto diverso dal suo predecessore, in una Los Angeles in Technicolor, i protagonisti flirtano, si dichiarano amore, odio, litigano a ritmo della musica di Justin Hurwitz.
E la loro storia d’amore viene raccontata sulle note di City of Stars, un duetto che i due attori interpretano nel corso del film, in quelle di A Lovely Night, in cui i loro personaggi flirtano con lo sfondo una Los Angeles da cartolina, la scena è al centro del poster del film, e s’intravede il vestito giallo di Emma Stone, uno degli abiti creati appositamente dalla costumista Mary Zophres per il film.
Già dalla scena iniziale, che vede i due protagonisti incontrarsi in un ingorgo nel traffico di Los Angeles con tanto di dito medio di Emma Stone a un arrogante Ryan Gosling, si nota che Damien Chazelle si è ispirato ai colori, ai suoni e alla magia dei musical di Jacques Demy. Il regista francese che ha diretto il capolavoro Les Parapluies de Cherbourg, il musical che vinse la palma d’Oro a Cannes nel 1964. La storia d’amore tormentata fra Geneviève e Guy ha ispirato e molto il giovanissimo regista americano, già durante il numero d’apertura sulle note di Another Day Of Sun si nota che il regista francese è la sua fonte d’ispirazione.
“Probabilmente Demy è l’unico che abbia influenzato non solo questo film, ma tutto ciò che ho realizzato e voluto fare”, ha detto Chazelle e non si fa fatica a credergli. Anche la colonna sonora di Justin Herwitz, in vendita il 27 gennaio, a tratti ricorda alcuni dei brani che Michel Legrand realizzò per Demy, nei brani Planetarium e nel tema di Mia e Sebastian.
Ritroviamo la magia dei film di Demy in alcune scene di La La Land, i balletti di Mia e Sebastian, come l’onirica scena nel Planetarium, o Mia e le sue tre amiche tutte con colori sgargianti che si preparano per l’ennesima festa sulle note di Someone In The Crowd, un omaggio a Catherine Deneuve e la sorella Françoise Dorléac in Les Demoiselles de Rochefort: La La Land si colloca, in un certo senso, fra i due titoli di Jacques Demy. A ispirare Chazelle, non solo i film del regista francese della Nouvelle Vague, La La Land è anche un omaggio della Hollywood in Technicolor.
Mia scoverà quel “qualcuno” nella folla e sarà Sebastian, dopo una serie di battute degne di una slapstick comedy degli anni ’50 (tutto rigorosamente a ritmo di musica e con una coreografia di tip tap), e una sessione di Gioventù Bruciata, fra i due scoppia l’amore, anche se a lei non piace il jazz. Un’aspirante attrice e un pianista jazz si scambiano sogni, aspettative, delusioni sostenendosi a vicenda. Proprio i loro sogni saranno la minaccia più grande alla loro storia d’amore, “indimenticabile” per entrambi.
In Whiplash (premiato con tre premi Oscar per montaggio, sonoro e attore non protagonista a JK Williams, lo ritroviamo nel ruolo del capo che licenzia Sebastian) e in La La Land ritroviamo alcune tematiche simili “come mantenere l’equilibrio fra la vita e l’arte, bilanciare la realtà e i sogni, e, in particolare come gestire in modo equo i tuoi rapporti con l’arte e quelli con le altre persone”, ha spiegato il giovanissimo regista Chazelle.
La musica e le coreografie di Mandy Moore dividono la scena con i due protagonisti principali Ryan Gosling ed Emma Stone, fra i protagonisti anche il cantante John Legend, condividono la scena con la Città delle Stelle: Los Angeles, impreziosita dalla fotografia di Linus Sandgren. D’accordo con la produzione e Chazelle ha utilizzato delle lenti che hanno dato a La La Land l’aspetto dei vecchi film.
La “vecchia” Los Angeles è stata anche quella scelta dallo scenografo David Wasco: il Rialto Theatre, il Griffith Observatory e gli incroci delle autostrade sempre piene di traffico, e le immagini di icone del jazz o il murales di Ingrid Bergman nella camera di Mia: tutto contribuisce a realizzare un sogno chiamato La La Land.
La La Land vi aspetta al cinema il 26 gennaio distribuito da 01 Distribution e Leone Group, due giorni dopo le nomination degli Oscar, dove il film di Chazelle la farà da protagonista.
Se vi è piaciuto, recuperate: Whiplash, Damien Chazelle (2013), Les Parapluies de Cherbourg, Jacques Demy (1964)