Colpa di Rocca o Zingaretti? Polemiche e dibattiti sui problemi della Roma-Viterbo

Risponde a Radiocolonna il comitato pendolari della linea che collega Roma con la Tuscia

Si accende il dibattito politico attorno ad una delle ferrovie più importanti e controverse del trasporto laziale. Parliamo della Roma-Civita Castellana-Viterbo, la storica linea a gestione regionale da anni al centro di dibattiti e polemiche a causa di disagi e problematiche di ogni genere. In verità il dibattito sul treno che collega Roma con la Tuscia non si è mai spento, ma è stato recentemente rinfocolato dalla sortita di Michela Califano, consigliera regionale in quota Partito Democratico.

“Sono ormai tre anni che amministrano (gli esponenti di centrodestra ndr) questa Regione, come mai non hanno risolto l’impasse? Possibile che la colpa sia ancora di chi c’era prima? E per la Roma-Viterbo che cosa hanno fatto a parte chiudere una linea annunciando il via a degli interventi che oggi sono ancora fermi? Intanto un intero territorio soffre maledettamente e migliaia di pendolari ogni mattina si alzano senza sapere se raggiungeranno il posto di lavoro o di studio” sono le parole al vetriolo dell’esponente dem.

Trovare le responsabilità dei problemi antichi e generalizzati della Roma-Viterbo è complesso, soprattutto se si cercano solo all’interno di uno dei due grandi schieramenti che hanno guidato il Lazio nell’ultimo decennio (e oltre). Per questo, Radiocolonna ha chiesto un parere al comitato che da anni segue con grande efficienza e tenacia le vicende della ferrovia.

“Dal punto di vista politico, come comitato vorremmo evitare di assumere una posizione che potrebbe apparire politicamente schierata e di parte – spiega a Radiocolonna Fabrizio Bonanni, presidente del Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord – Mi limito ad annotare che i treni nuovi ancora non arrivano anche per colpe di chi c’era prima e i problemi attuali vengono da lontano, visto che negli otto anni di amministrazione regionale precedente non è stato fatto nulla di significativo”.

Poi Bonanni affronta il tema del presente. Con un giudizio a luci ed ombre.

“Non che l’amministrazione regionale attuale sia nettamente migliore, ma almeno ci sembra molto più attiva della precedente, anche se devono ancora imparare a comunicare in maniera continuativa con i pendolari. Detto questo – conclude Bonanni – speriamo solo come pendolari di avere un servizio degno alla fine dei lavori e dei cantieri, magari cercando di rispettare i tempi e non vedere tutto questo, nuovi treni inclusi, tra altri venti anni. I cittadini a Roma nord stanno soffrendo tanto e non possiamo più permetterci dilazioni temporali, disagi e inefficienze”

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