Manca un anno e mezzo, o poco più, all’apertura della Porta Santa che darà il via al Giubileo del 2025. Per cambiare il volto di Roma sono stati stanziati ben 3,4 miliardi per un totale di oltre 500 interventi: si tratta di 2,9 miliardi di fondi di varia provenienza, principalmente dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (184 interventi) e di 500 milioni del piano “Caput Mundi” rivolto principalmente alla riqualificazione ai beni culturali (335 interventi). Una mole enorme di opere e investimenti. E guardando a tutti gli altri fondi si arriva fino a 13 miliardi, che potrebbero pure non bastare a rivoluzionare l’immagine della Capitale. “Abbiamo una massa di risorse importanti rispetto allo stop del passato, ma Roma è una città che tecnicamente cade a pezzi. È vero che ci sono tanti soldi, ma a malapena coprono il gap degli ultimi anni”, ha ammesso ieri il sindaco Roberto Gualtieri.
Anche perché dei tanti cantieri annunciati, in città se ne sono visti ancora pochi. A oggi sono stati avviati, e stanno procedendo, i lavori stradali. Secondo una ricostruzione effettuata da “Agenzia Nova”, dalla prima convenzione sottoscritta tra il Campidoglio e Anas, sono stati svolti interventi su diverse arterie della viabilità primaria per oltre 100 chilometri. I lavori sono in corso sulle vie Laurentina, Ardeatina e Pratica di Mare. E prossimamente, secondo quanto contemplato nei Decreti della presidenza del consiglio, saranno aperti nuovi cantieri su circa 270 chilometri di strade da rifare.
Per quanto riguarda le grandi opere urbane, invece, ancora non è stata posata la prima pietra. Pronti al via ci sono cinque interventi commissariati da Gualtieri e su cui si spera di procedere speditamente. Si tratta del sottovia di Piazza Pia, che va realizzato, e della riqualificazione urbana di diverse zone: piazza dei Cinquecento (dalla stazione Termini fino alle aree adiacenti a piazza della Repubblica), lo spazio antistante la basilica di San Giovanni, piazza Risorgimento. Si aggiunge il completamento del rinnovo dell’armamento della linea A della metropolitana tra Ottaviano a Battistini.
E, al netto degli interventi a cura della Sovrintendenza capitolina, e che riguardano esclusivamente il patrimonio artistico e archeologico, c’è però anche tutto il resto. Tutto il resto è: percorsi pedonali e ciclabili, sistemi di mobilità per il trasporto pubblico di superficie, come le tranvie, incremento delle strutture per l’accoglienza, organizzazione dei grandi eventi legati all’anno santo, interventi di cura del territorio e dell’ambiente con attenzione particolare alle vie dell’acqua e alle vie verdi della città.
Così i costruttori romani, che hanno incontrato i rappresentanti della società “Giubileo 2025 spa”, qualche preoccupazione sui tempi, molto stretti, l’hanno espressa. “A spaventarci sono i tempi di esecuzione perché le gare ancora non sono partite e non vorremmo ritrovarci, come imprese, a dover correre e affrontare senza nessuna tutela i ritardi”, ha spiegato Francesca De Sanctis, vicepresidente alle opere pubbliche per Ance Roma Acer.
Il lavoro da fare è tanto, il tempo ormai è davvero tiranno. Ma: “Stiamo al 100 per cento in tabella di marcia. Sul Pnrr ho fatto una moratoria sulle polemiche politiche perché ora bisogna fare, non è il momento del dibattito”, ha detto il sindaco. Non resta che aspettare.