Ita, per Lufthansa c’è ancora da attendere

Il 2023 doveva portare in dote le tanto sospirate nozze con il vettore tedesco. Ma così non sarà

Il 2023, ormai agli sgoccioli, si chiude senza le attese nozze tra Ita e Lufthansa. E pensare che il mercato dei cieli ci sperava eccome, dal momento che la compagnia sorta sulla ceneri di Alitalia ha un gran bisogno di un socio industriale. Certo, la macchina si è messa in moto da tempo, un mese fa l’operazione che mira a portare Lufthansa dentro Ita con il 40% è stata notificata all’Ue. Ma il sigillo manca ancora.

Stando alle norme comunitarie sulle fusioni, Bruxelles ha infatti in un primo momento 25 giorni lavorativi per analizzare l’operazione e arrivare al suo via libera. In caso di ulteriori chiarimenti o rimedi necessari per scongiurare turbamenti nel mercato interno, l’iter prevede ulteriori 90 giorni per l’esame. Ma possono essere anche concesse proroghe di 15 o 20 giorni lavorativi. Ora, le due compagnie sono state chiamate a rispondere a una miriade di domande: dagli slot alle rotte allo staff ai prezzi dei biglietti. E così il tanto atteso ok alle nozze tra le due compagnie non arriverà a metà gennaio ma tre mesi per gli ulteriori approfondimenti, sconfinando così a primavera.

A questo punto il tempo acquista un certo valore. Specialmente nel momento in cui Ita, stando ad alcune indiscrezioni di stampa, chiuderà il 2023 in rosso, per 200 milioni, mentre il settore aereo è in generale ripresa. Ma la compagnia ha comunque smentito simili rumors. La società in una nota indica che chiudera il 2023, secondo anno di piena operatività, con un break even operativo, in anticipo rispetto alle previsioni del piano industriale, e una perdita inferiore rispetto ai 200 milioni. Inoltre, nella nota si riporta che la compagnia ha prodotto cassa operativa e non prevede alcuna tensione dal punto di vista della liquidità. I relativi dati verranno diffusi a seguito della loro certificazione nei tempi e nei modi previsti dalla normativa applicabile.

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