Lo Stadio Flaminio rischia di essere abbattuto, “è un rudere”

a Lazio ha incaricato un ufficio tecnico della Lega calcio di studiare la fattibilità dell’opera, quindi anche e soprattutto la tenuta del cemento.

Lo stadio Flaminio di Roma a oggi abbandonato.

Lo stadio Flaminio rischia di essere abbattuto. L’opera architettonica di Pier Luigi e Antonio Nervi, è dismessa da dieci anni ed è ormai un rudere abbandonato. “Ormai da anni questo impianto sportivo è al centro di un tira e molla, ma adesso sono in corso alcune perizie, quelle più importanti e da cui sarà difficile tornare indietro – scrive La Repubblica –  Riguardano proprio il cemento armato, se risulterà essere lacerato l’intera struttura dovrà essere abbattuta. In questo caso, di fronte a una soluzione così drastica, sarà necessario ricominciare tutto da capo. Un’opzione che, con ogni probabilità, potrebbe non dispiacere alla. Lazio che vorrebbe realizzare uno stadio più grande di quello attuale, con almeno 45 mila posti mentre oggi non sarebbe possibile superare i 30 mila spettatori”.

Il Campidoglio ha già un piano B che vedrebbe coinvolta Cassa Depositi e Prestiti. Insomma il Comune “garantisce che troverà comunque una soluzione coinvolgendo anche il governo” sottolinea il quotidiano.

L’investimento per ripristinare lo Stadio Flaminio, dopo tutti questi anni di inutilizzo, si aggira tra i 60 e i 100 milioni euro.

E dovrebbe essere terminato entro gli Europei del 2032 e Roma ha inserito lo Stadio Flaminio tra le strutture di gioco, di conseguenza “non si può restare a lungo in attesa delle scelte di Lotito. Anche se non è escluso che la decisione venga presa dai periti”, conclude il quotidiano.

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